La lettera di Giovanni Malagò al CIO ha scatenato la polemica delle Federazioni. Il presidente del CONI si difende: “Atto dovuto”.
ROMA – E’ polemica tra CONI e Federazioni. Come rivelato da La Repubblica, nei giorni scorsi è stata inviata una lettera di Giovanni Malagò al CIO. Il numero uno dello sport italiano ha chiesto al comitato internazionale di punire la nostra nazione per la riforma voluta dal Governo. Una sanzione che metterebbe a rischio non solo la partecipazione ai Giochi Olimpici di Tokyo 2020 ma anche Milano-Cortina 2026.
Immediata la reazione delle Federazioni ma Malagò si è difeso: “Il mio è un atto dovuto perché da membro del CIO rischiavo di essere sanzionato in modo grave. Ci sono alcune norme che vanno modificate perché sono in contraddizione con la Carta Olimpica. Non capisco le motivazioni di questa polemica. Tutto si può perdere ma non la dignità“.
Federazioni in rivolta, Malagò nel mirino
Federazioni in rivolta. Il presidente della Federtennis, Angelo Binaghi, ha parlato di “dichiarazioni sconvolgenti anche se lo avevo capito. Ma vedere scritte le lettere fa un altro effetto“. Il numero uno della Federciclismo parla di “situazioni diplomazia internazionali. Non sono informato, ho priorità differenti. Ma non sono né contro ma neanche a favore di lavorare tutti insieme“.
“Sono imbarazzato – sottolinea Paolo Barelli, numero uno del nuoto italiano – il CONI è un ente pubblico. Se è un atto dovuto bene altrimenti prenda provvedimenti sul caso. Io sono rimasto sorpreso da quanto scritto e penso che bisogna chiarire il prima possibile questa vicenda“.
Olimpiadi a rischio?
Lo scontro tra il CONI e le Federazioni mette a forte rischio la partecipazione alle prossime Olimpiadi dell’Italia. In caso di sanzione da parte del CIO, infatti, gli azzurri potranno andare a Tokyo sotto la bandiera del Comitato mentre quelli di squadra non ci saranno. E da Roma tutto tace…
fonte foto copertina https://www.facebook.com/ConiNews/?tn-str=k*F