La lettera di Tiziano Renzi al figlio Matteo: “Carrai coerentemente non deve farsi più vedere da me”.
ROMA – Una lettera da parte di Tiziano Renzi al figlio Matteo scritta nel 2017 e finita negli atti del processo per bancarotta a carico del padre dell’ex premier e della moglie Laura Bovoli è uscita sui giornali. E a fare rumore sono gli attacchi a persone vicine all’attuale leader di Italia Viva.
L’attacco di Tiziano Renzi
Nella missiva Tiziano Renzi ha duramente attaccato Carrai definendolo “un uomo falso che mi dice che Del Fante suo amico non fa niente di niente e che mi dice che l’egiziano è pronto ad ascoltarlo. E non solo non fa niente per post, ma non mi difende contro un attacco oggettivamente non supportato da ragioni professionali. Per questo motivo non si deve mai più far vedere da me […]“.
Non sono mancate, come riportato dal Corriere della Sera, critiche ad altre persone ormai da tempo vicine al figlio Matteo: “A fronte dell’ectoplasma e della banda Bassotti (Bianchi, Bonifazi e Boschi), io sono stato quello che è passato per ladro prendendolo nel c*** […]”.
Il pensiero per il figlio Matteo
Non sono mancate critiche per il trattamento ricevuto in quel periodo. “Una volta mi hai detto con cattiveria che io cercavo visibilità – ha scritto Tiziano – ma in realtà volevo solamente lavorare per recuperare la mia immagine […]. Io non ho più nulla da chiedere alla vita, ma l’ultimo anno (2017) l’ho vissuto con terrore […]. Non posso andare avanti così, mi manca la lotta, lo scontro, mi manca la mia vita di relazione. Se devo cadere preferisco farlo lottando e non nascondendomi […]“.
“Sono come il re Mida della m**** – ha aggiunto – concimo tutti, stanno interrogando tutti, dipendenti, amici è folle. Devo sopravvivere senza vivere. Devo nascondermi senza aver fatto niente di male“.