Letterina shock di Littizzetto: si scaglia contro Tavares e cita Agnelli
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Letterina shock di Littizzetto: si scaglia contro Tavares e cita Agnelli

Luciana Littizzetto

Luciana Littizzetto critica Carlos Tavares a “Che Tempo Che Fa”, tra ironia pungente e riflessioni sul passato della Fiat.

Nel corso di Che Tempo Che Fa sul Nove, Luciana Littizzetto ha scelto l’ironia tagliente per rivolgersi a Carlos Tavares, dimissionario amministratore delegato di Stellantis. Il monologo ha alternato satira pungente e una velata nostalgia per i tempi gloriosi della Fiat sotto la guida di Gianni Agnelli. L’attrice comica ha esordito con una lettera carica di sarcasmo: “Caro Tavares, caro Carlos, quanto mai caro visto il tuo stipendio. Valvassore dello spinterogeno, ciambellano del freno a mano e gran duca ruotino di scorta.”

Luciana Littizzetto
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Littizzetto a Tavares: “Misuravi l’olio con la lingua?”

Non sono mancati riferimenti diretti alle cifre esorbitanti del compenso di Tavares, ironicamente messe a confronto con il passato: “Ai tempi di Valletta un dirigente Fiat prendeva 25 volte lo stipendio di un operaio. Tu prendi lo stipendio di un operaio ma al minuto. Mi spieghi cosa facevi per guadagnare così tanti soldi? Misuravi il livello dell’olio con la lingua? Facevi i crash test al posto dei manichini?”

Con una battuta che ha fatto sorridere il pubblico e il conduttore Fabio Fazio, la Littizzetto ha immaginato il futuro lavorativo di Tavares: “Ti hanno mandato via, come Madonia a Ballando con le stelle. Per te si prospetta un Natale di stenti: ti daranno forse 36 milioni e mezzo di buonuscita. Praticamente il Pil del Belize.”

Nostalgia per l’era Agnelli

La riflessione della comica si è fatta più seria quando ha toccato il tema dell’identità perduta di Stellantis e del distacco dall’Italia. “Giuànin, come noi chiamavamo Gianni Agnelli, con le sue luci e le sue ombre, amava molto la sua azienda e quando ci fu il terrorismo non ha mai lasciato Torino, rimase lì con la sua fabbrica nei giorni belli e nei giorni brutti.”

Littizzetto ha poi lanciato un’accusa agli attuali dirigenti di Stellantis, colpevoli, secondo lei, di aver perso ogni legame con la città e con il tessuto sociale italiano: “Oggi se chiedi a un manager di Stellantis che cos’è Torino ti risponde che è un agglomerato di case sotto le Alpi con in mezzo un imbuto rovesciato con la punta alta.”

Infine, concludendo in modo amaro e ironico, ha ricordato il progressivo allontanamento dell’azienda dalle sue radici: “Ci avete messo un punto. Anzi, una Punto.”

Questo intervento, tra satira e critica sociale, ha offerto uno spaccato della disillusione di molti italiani rispetto all’evoluzione delle grandi aziende storiche come la Fiat, un tempo simbolo del legame indissolubile tra industria e territorio.

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ultimo aggiornamento: 9 Dicembre 2024 13:07

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