Il calciatore del Siviglia, alla vigilia della sfida di Europa League contro la Lazio, ha parlato del suo periodo in rossonero e del futuro
Il grandissimo inizio di stagione sembra un ricordo lontano: Andrè Silva, bomber portoghese del Siviglia, si è inceppato proprio come la sua squadra, partita a razzo e per qualche giornata capolista della Liga. Gli uomini di Pablo Machin adesso arrancano, sperando però di ritrovare il giusto smalto proprio in occasione della gara d’andata dei sedicesimi di Europa League contro la Lazio. La Gazzetta dello Sport ha colto la palla al balzo per intervistare la punta lusitana, parlando anche del difficile periodo vissuto al Milan e delle prospettive future.
André Silva: “Sto bene a Siviglia, ma sono del Milan”
“Voglio far bene qui, e aspettare. Se dovessi decidere, andrei a giocare nella miglior squadra del mondo. Così come se mi dicono di scegliere tra titolare a Siviglia o al Milan senza giocare mai, la preferenza è scontata. Però sono in mezzo a due situazioni: qui sto bene e sono un giocatore del Milan. Non ci penso, altrimenti mi distraggo“.
“Se il Siviglia mi riscatterà è perché hanno fiducia in me e pensano possa far bene, ma è presto, non ho ancora fatto niente. Il presente condizionerà inevitabilmente il futuro. Io voglio solo giocare ed essere felice. Il Milan continua a seguirmi, dalla società mi mandano messaggi e mi dicono che sto facendo un buon lavoro. Del resto per loro sono comunque un investimento. Nella squadra ho tanti amici e quando sono venuti a Siviglia a giocare col Betis sono stato in albergo a salutarli“.
André Silva sul Milan: “Mi mancava la fiducia”
“La cosa più importante per un giocatore è la fiducia, e qui ne ho sentita tanta e da subito. Se in Italia mi mancava di sentire fiducia? Si. Anche se il passato è passato, le cose potevano andare diversamente. Il calcio non è uno sport individuale, puoi avere le tue aspettative ma non sei solo e altre persone ti devono far fare le cose o almeno provare a fartele fare“
