L'ex dirigente di Aspi contraddice se stesso sul disastro del ponte Morandi
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Direttore: Alessandro Plateroti

L’ex dirigente di Aspi contraddice se stesso sul disastro del ponte Morandi

Ponte Morandi

Approfondimento sull’interrogatorio di Michele Donferri, ex dirigente di Aspi, nel processo sul crollo del Ponte Morandi.

Michele Donferri, ex numero tre di Aspi, ha affrontato un interrogatorio cruciale nel processo riguardante il crollo del Ponte Morandi a Genova. Mostrandosi calmo e controllato, Donferri ha cercato di distanziarsi dalle responsabilità, affermando di essere stato tenuto all’oscuro di diversi aspetti cruciali. La sua difesa si basa sull’affermazione di non aver avuto conoscenza di alcuni dettagli importanti durante il suo mandato in Aspi.

Ponte Morandi
Ponte Morandi

Le contraddizioni di Donferri

Nonostante la sua linea difensiva, una registrazione presentata dal pm Marco Airoldi sembra contraddirlo. In questa, Donferri discute di aver cacciato un consulente, Brancaleoni, per motivi finanziari, nonostante abbia affermato di non averlo mai conosciuto. Questa evidenza ha suscitato perplessità, anche se Donferri ha cercato di minimizzare la questione come una risposta a una provocazione.

Donferri ha inoltre sottolineato il suo ruolo minore negli anni ’90, periodo in cui furono eseguiti lavori sulla pila 11 del ponte. Ha ricordato di essere entrato in Aspi nel 1991 con un contratto a tempo determinato, sottolineando di non aver mai incontrato il consulente Emanuele Codacci Pisanelli, che aveva suggerito di condurre indagini più approfondite sulle pile del ponte.

Dopo un periodo in Sam (società autostrade meridionali), Donferri è ritornato in Aspi nel 2016, assumendo un ruolo importante nella direzione Maintenance e Investimenti Esercizio. Tuttavia, sostiene di essere stato escluso da informazioni fondamentali, come il progetto di retrofitting e le raccomandazioni di ulteriori indagini da parte di Cesi e Edin.

Durante l’interrogatorio, Donferri ha discusso anche delle prove riflettometriche usate per monitorare il degrado della pila 9 del ponte, crollata nel 2018. Ha ammesso di aver cambiato opinione su queste prove, considerandole inizialmente negative ma poi accettandole come metodo innovativo dopo la risoluzione di alcuni problemi di taratura.

Prospettive future e prossime udienze

La posizione di Donferri resta al centro dell’attenzione, con aspetti della sua testimonianza che verranno ulteriormente analizzati nei prossimi appuntamenti del processo. Le contraddizioni emerse gettano dubbi sulla sua credibilità, aspetto che sarà sicuramente esplorato in maniera più approfondita nelle prossime udienze.

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ultimo aggiornamento: 14 Novembre 2023 14:26

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