Nel suo discorso al Congresso nazionale del popolo, il premier della Cina ha sottolineato l’importanza della riunificazione con Taiwan.
La Cina, con la sua millenaria storia e la rapida ascesa economica degli ultimi decenni, si trova al centro dell’attenzione mondiale. Ogni anno, durante la sessione annuale del Congresso nazionale del popolo, vengono delineate le linee guida politiche ed economiche del paese. In queste occasioni, i leader cinesi affrontano temi cruciali che influenzano non solo la nazione, ma anche l’equilibrio geopolitico globale.
Il contesto economico e politico attuale
Nel 2025, la Cina ha fissato un obiettivo di crescita economica di circa il 5%. Questo traguardo riflette una strategia prudente, considerando le sfide interne ed esterne che il paese sta affrontando. La crisi del settore immobiliare, la bassa domanda dei consumatori e la disoccupazione giovanile sono questioni che richiedono attenzione. Inoltre, le tensioni commerciali con gli Stati Uniti aggiungono ulteriore pressione sull’economia cinese.
In questo scenario, la leadership cinese enfatizza la necessità di stabilità e sviluppo. Il premier Li Qiang, nel suo discorso al Congresso nazionale del popolo, ha evidenziato l’importanza di sostenere l’economia attraverso politiche mirate e riforme strutturali. L’obiettivo è garantire una crescita sostenibile che possa contribuire al benessere della popolazione e al rafforzamento della posizione della Cina nel contesto internazionale.
La questione di Taiwan: una priorità nazionale
Oltre alle questioni economiche, la politica estera e le relazioni inter-straordinarie rivestono un ruolo centrale nell’agenda cinese. La questione di Taiwan, in particolare, è considerata una priorità nazionale. La Cina considera Taiwan una provincia ribelle e ha sempre sostenuto la necessità della riunificazione. Questo tema è stato al centro del discorso del premier Li Qiang durante la sessione del Congresso nazionale del popolo.
Li Qiang ha affermato che la Cina porterà “avanti con fermezza la spinta per la riunificazione con Taiwan, opponendosi alle interferenze esterne e impegnandosi a lavorare con la gente dell’isola per realizzare il ringiovanimento della nazione cinese”.
Ha poi ribadito che “implementeremo la politica generale del Partito comunista per la nuova era sulla risoluzione della questione di Taiwan. Resteremo fedeli al principio della ‘Unica Cina’ e al Consenso del 1992 e ci opporremo in modo risoluto alle attività separatiste volte all’indipendenza di Taiwan e alle interferenze esterne, in modo da promuovere lo sviluppo pacifico delle relazioni tra le due sponde dello Stretto”.
A queste parole è seguito l’applauso dei delegati presenti. Il premier ha infine concluso sottolineando che “sosterremo con fermezza la causa della riunificazione della Cina e lavoreremo con i nostri connazionali cinesi di Taiwan per realizzare la gloriosa causa del ringiovanimento della nazione cinese”, in linea con la posizione del presidente Xi Jinping, determinato a risolvere la questione senza lasciarla alle prossime generazioni.
