Il provider ItaliaOnline ha riferito che al momento tutti i servizi di Libero Mail sono nuovamente disponibili.
Durante i giorni scorsi i servizi di posta elettronica offerti da Libero Mail avevano smesso di funzionare a causa di un bug del sistema operativo relativo allo storage dei dati. Il malfunzionamento, iniziato lo scorso 23 gennaio, sembra essere sistemato.
L’annuncio di ItaliaOnline
Il provider ItaliaOnline ha riferito che al momento tutti i servizi sono nuovamente disponibili. I malfunzionamenti di Libero Mail sono durati per quattro giorni. Finalmente il disservizio è stato risolto. Lo ha comunicato ItaliaOnline con il seguente annuncio: “È con sollievo che possiamo comunicare ai nostri utenti che è in corso un progressivo ritorno alla normalità. È stato infatti avviato il processo di rimessa online della Libero Mail e della Virgilio Mail, che coinvolge solo una prima parte della customer base. Nelle prossime ore, progressivamente, tutte le caselle torneranno pienamente attive”.
A causa del bug nel sistema operativo, nove milioni di utenti non hanno avuto più accesso alla posta elettronica per ben quattro giorni. Era impossibile accedere al proprio account o all’archivio, non era possibile ricevere né inviare messaggi.
La community di ItaliaOnline aveva rassicurato gli utenti spiegando che il bug non era causato da un attacco hacker. Successivamente, il 25 gennaio, la community ha riferito che il problema sarebbe stato risolto tra il pomeriggio del 26 e 27 gennaio.
Alla luce di quanto accaduto, le associazioni di consumatori come AltroConsumo o Codacons hanno deciso di analizzare nel dettaglio i contratti di Libero Mail e Virgilio Mail. Al loro interno sarebbe emersa la presenza di una clausola che divincola i fornitori del servizio ad effettuare rimoborsi.
La clausola “furba”
“Abbiamo recuperato i contratti di Virgilio email e Libero email – spiega Codacons – e abbiamo trovato una clausola davvero “furba” (e a nostro avviso vessatoria) che limita la responsabilità dell’azienda in caso di disservizi e mancato funzionamento. Clausola che a nostro avviso non può essere applicata in maniera così generica.”
“È vero che in molti casi si tratta di un servizio gratuito ma resta comunque il diritto dei consumatori ad avere servizi adeguati. Anche perché l’attività è di certo remunerativa per Italiaonline i cui guadagni sono collegati ai messaggi pubblicitari che veicola anche nel servizio di email”, spiega.