Crisi Libia, Haftar e Al-Sarraj a Mosca da Vladimir Putin per trattare una tregua che possa essere stabile e duratura. Il Generale lascia Mosca senza firmare.
Libia, Haftar e al-Sarraj dovevano arrivare alla tregua, invece il vertice fallisce. Il Generale e il presidente del governo di accordo nazionale, invitati a Mosca da Vladimir Putin, hanno deciso di non incontrarsi.
Nella giornata del 13 solo Al Sarraj ha firmato il documento proposto, mentre Haftar ha chiesto tempo per valutare i termini dell’accordo. Dopo una riflessione di diverse ore Haftar ha deciso di lasciare Mosca senza firmare l’accordo.
Haftar e al-Sarraj a Mosca da Vladimir Putin
Alla presenza di Vladimir Putin si è palato di tregua. Un accordo strutturato quindi, sul quale Al Sarraj ha posto la firma già nella giornata del 13. Discorso diverso invece per il Generale Haftar che ha chiesto tempo prima di ritirarsi senza firmare il documento.
Nei giorni scorsi lo stesso Putin si era confrontato con Erdogan e molto probabilmente quelle che ha messo sul piatto delle trattative sono condizioni già discusse con la Turchia. Sarraj inoltre ha incontrato in separata sede proprio Erdogan, con il quale si sarà confrontato per capire le mosse di Mosca e i margini di trattativa.
Dal canto suo Vladimir Putin si è confrontato con la Cancelliera tedesca Angela Merkel e con il presidente francese Emmanuel Macron.
I punti dell’accordo tra Haftar e al-Sarraj
L’accordo congela di fatto l’intervento turco e l’invio di militari dalla Russia. Si propone inoltre un progressivo ritiro dei militari insieme con il disarmo delle milizie. Le truppe saranno separate da un cordone di militari dell’Onu. Saranno le forze internazionali a supervisionali aeroporti e porti per contrastare l’invio di armi sul territorio.
Libia, raggiunto accordo per il cessate il fuoco
Le parti nei giorni scorsi avevano trovato un accordo per il cessate il fuoco. Non si tratta di una soluzione realisticamente duratura ma sicuramente la popolazione sta tirando un sospiro di sollievo in queste ore in cui almeno le armi pesanti tacciono. Nonostante le accuse reciproche di violazioni dell’accordo, dalle notizie raccolte sembra che la situazione sia sotto controllo, senza scontri di rilievo. Anche le schermaglie denunciate poche ore dopo l cessate il fuoco sembrano essersi esaurite.
Le mosse dell’Italia: Conte in Turchia e poi in Egitto
Sullo sfondo di questa maxi-operazione diplomatica c’è anche l’Italia. Dopo aver incontrato (non senza difficoltà) Haftar e al-Sarraj, Contesi è recato ad Ankara dove ha incontrato Erdogan. Nella giornata del 14 gennaio il premier sarà invece in Egitto da Al Sisi.