Dopo 4 anni dalla scomparsa di Liliana Resinovich, nuove accuse e teorie sulla sua morte. Cosa filtra da parte di Sterpin e Visintin.
Da una parte le accuse di Sergio Resinovich al marito di Liliana, dall’altra il mistero che a 4 anni dalla scomparsa della donna e dalla sua dipartita, continua ad essere irrisolto. A La Stampa, Sebastiano Visintin e l’amico speciale Claudio Sterpin hanno nuovamente ripreso ad accusarsi rivelando altri dettagli sul loro rapporto anche con la compianta donna.

Liliana Resinovich: Sebastiano Visintin si professa innocente
A 4 anni dalla scomparsa di Liliana Resinovich, poi ritrovata cadavere in un boschetto a Trieste, il giallo sulla sua morte continua ad essere irrisolto. A La Stampa, il marito, Sebastiano Visintin, indagato per la dipartita della 63enne, ha ripercorso alcune tappe della vicenda professandosi ancora una volta innocente. “La sera del 14 dicembre (2021 ndr) ho fatto denuncia di scomparsa. Oggi non ho neanche un posto dove portarle un fiore”, ha detto.
In occasione di questa data fortemente sentita, Visintin ha scelto di andare nell’albergo-centro benessere a Villach, in Austria, dove trascorreva del tempo proprio con la moglie: “Sono venuto in auto da Trieste per passarci il weekend, ho amici. Sarebbe più triste restare a casa, dove ci sono i suoi vestiti, i suoi ricordi. Mi fa molta tristezza avere davanti tutte le sue cose”. Visintin, continuando a dirsi innocente, ha poi lanciato accuse all’amico speciale della compianta moglie, Claudio Sterpin: “Non può permettersi di dire che lui e mia moglie erano amanti, è vergognoso, lei non può neanche difendersi da certe affermazioni. È una mancanza di rispetto scandalosa e lui una persona squallida”.
Claudio Sterpin: il dettaglio che ha portato alla morte della 63enne
Proprio Sterpin ha, invece, sempre sostenuto che Visintin abbia giocato in qualche modo un ruolo della morte della Resinovich: “Potrebbe non essere l’autore del delitto ma allora dica chi l’ha fatto, al mille per cento lo sa”, ha detto.
E ancora: “Ci vedevamo da più di quarant’anni, fra alti e bassi: nel frattempo ho divorziato dalla mia prima moglie e mi sono risposato. Doveva trovare il modo di dire al marito che nel giro di 3-4 giorni se ne sarebbe andata di casa, doveva venire a vivere da me, non escludo che glielo abbia detto la sera prima e questa può essere stata la sua condanna a morte“.