Omicidio Liliana Resinovich: Claudio Sterpin accusa Sebastiano Visintin ed un presunto amico apicoltore, ma il marito si difende.
Sebastiano Visintin, marito di Liliana Resinovich, ha risposto pubblicamente alle accuse mosse da Claudio Sterpin, amico intimo della vittima.
Durante un’intervista a Mattino Cinque News, come riportato da Tgcom24, l’uomo ha difeso la sua posizione, definendo “infondate” le insinuazioni di Sterpin, che aveva suggerito il coinvolgimento di un suo amico apicoltore.
Omicidio Liliana Resinovich: le accuse di Claudio Sterpin
Claudio Sterpin, intervistato da Mattino Cinque News, ha ribadito i suoi dubbi riguardo il comportamento di Sebastiano Visintin e il suo rapporto con un apicoltore nella zona dell’Isontino.
Secondo Sterpin, come riportato da Il Sussidiario, la presenza di polline sul corpo di Liliana Resinovich potrebbe essere collegata a questa figura misteriosa.
Tuttavia, è la telefonata del 30 dicembre alle ore 19:00 che genera maggiore sospetto. Sterpin ha sottolineato come: “Lui riceve questa telefonata, di circa 6 minuti. Subito dopo comincia a cercare una corda e non la trova e poi si mette in viaggio“.
Secondo la versione dell’amico speciale della vittima, ci sarebbero troppe incongruenze in questo racconto. “Per andare ad aiutare un figlio con la buca dentro la macchina vieni a trovare una corda così lontano, così la logica dove va?” ha domandato.
“Ci sono troppe cose illogiche in questo fatto“, ha aggiunto, sottolineando come anche la permanenza della vittima nel parco per venti giorni sembri altamente improbabile.
La difesa di Sebastiano Visintin
Di fronte alle accuse, Sebastiano Visintin ha reagito con fermezza, negando qualsiasi coinvolgimento sospetto e difendendo il suo amico apicoltore.
“Lui è assolutamente estraneo a tutto questo“, ha dichiarato con convinzione, spiegando che la chiamata del 30 dicembre era semplicemente una richiesta di aiuto per un problema legato all’auto del figlio.
Ha spiegato che i due si sentivano spesso: “Avremo parlato, ogni tanto passavo pure a trovarlo“, ma ribadendo che nulla di sospetto era avvenuto in quell’occasione.