Liliana Resinovich: dal "chokehold" all'ira di Claudio Sterpin. Il video
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Direttore: Alessandro Plateroti

Liliana Resinovich, dal “chokehold” alle accuse di Claudio Sterpin: il video

Liliana Resinovich

Omicidio Liliana Resinovich, la perizia conferma il “chokehold”: mentre Claudio Sterpin critica le indagini. Il video

La perizia medico-legale ha rivelato che Liliana Resinovich è stata uccisa con una presa al collo nota come “chokehold“. Si tratta di una manovra per immobilizzare una persona bloccandone il flusso sanguigno al cervello, ma se mantenuta troppo a lungo può risultare fatale. Questa tecnica è finita sotto i riflettori dopo il caso di George Floyd.

Intanto, nuovi dettagli emergono: sul corpo di Liliana sarebbero stati trovati peli e capelli mentre Claudio Sterpin a Quarto Grado critica cattiva gestione iniziale del caso.

indagini su reperti

Omicidio Liliana Resinovich: l’uso della “chokehold”

La perizia sul corpo di Liliana Resinovich, come riportato da Notizie.virgilio, ha dimostrato che la morte è stata causata dall’applicazione del “chokehold“. La frattura alla vertebra T2, avvenuta poco prima o immediatamente dopo il decesso, indica chiaramente che la donna non si è tolta la vita.

Gli inquirenti stanno ora cercando di identificare chi abbia eseguito questa tecnica letale, ricostruendo gli ultimi momenti di vita della vittima. Questa presa al collo è nota per essere estremamente pericolosa e – se eseguita con forza e per un periodo prolungato – non lascia scampo alla vittima.

Le critiche di Claudio Sterpin: il video a Quarto Grado

Claudio Sterpin, amico speciale di Liliana Resinovich, a Quarto Grado – come riportato da Ilsussidiario.net – espresso forti dubbi sulla gestione iniziale delle indagini. Secondo lui, se gli investigatori avessero analizzato subito le lesioni presenti sul corpo, la verità sarebbe emersa prima.

Questa perizia non sarebbe servita a nulla se tre anni fa le indagini fossero state fatte come si doveva“, ha dichiarato, sottolineando come i segni del soffocamento fossero già presenti sul cadavere. “Lo sbaglio fondamentale, quello da cui è partito tutto, è che non si è tenuto conto di quelle lesioni, perché, come mai? Erano lì. Se vengono individuate dopo 3 anni, ci immaginiamo come fossero all’epoca?“, ha aggiunto.

L’amico speciale ha inoltre avanzato una sua ipotesi sulle modalità dell’omicidio: “Lei è stata uccisa in casa, penso con un cuscino, se io ti metto sulla bocca il mio cappellino in due minuti due non respiri più, finito“.

Ecco a seguire il video dell’intervento di Claudio Sterpin a Quarto Grado:

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ultimo aggiornamento: 9 Marzo 2025 13:54

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