Liliana Resinovich, il fratello shock: “Una persona sa cosa è successo davvero”

Liliana Resinovich, il fratello shock: “Una persona sa cosa è successo davvero”

A due anni dalla morte di Liliana Resinovich, il caso torna a far parlare. Ancora mistero su cosa sia successo ma suo fratello ha una certezza.

Il caso legato alla morte di Liliana Resinovich è tornato prepotentemente alla cronaca. Troppi i punti oscuri della vicenda e nelle ultime ore anche nuovi possibili indizi come un video inedito e la recente intervista di suo fratello Sergio rilasciata a Fanpage che fa intendere come, a detta sua, qualcuno possa sapere cosa sia realmente accaduto alla donna.

Il caso Liliana Resinovich: è mistero

Scomparsa il 14 dicembre di 2 anni fa, Liliana Resinovich fu ritrovata il successivo 5 gennaio in posizione fetale, nel parco di San Giovanni a Trieste. La donna era risultata avere il capo avvolto in due sacchetti biodegradabili legati al collo da uno spago non stretto. Il resto del corpo, invece, era avvolto in due sacchi della spazzatura non sigillati.

In un primo momento l’ipotesi era stata quella di suicidio ma la vicenda non andrò avanti in quanto il pm decise di non archiviare ma di aprire una indagine per omicidio volontario. Troppi, infatti, i punti oscuri e, soprattutto, alcuni passaggi mancati al momento della scoperta del cadavere come la temperatura esterna e del corpo non rilevati.

Le parole del fratello della vittima

A chiedere chiarezza sul caso è ancora una volta il fratello di Liliana, il signor Sergio che a Fanpage ha parlato chiaramente facendo comprendere i suoi sospetti.

“Non sappiamo niente, niente”, ha spiegato l’uomo. “Sono tuttora sicuro che non si tratti di suicidio, poi vedendo le carte, vedendo le indagini, non capisco come la Procura abbia potuto stabilirlo. Come te lo spieghi oggettivamente?”.

Passaggi importanti anche sul marito della vittima: “Il sostituto procuratore spiega i lividi sul viso dicendo che Lilli avrebbe sbattuto la faccia sugli alberi nel bosco. Ma scherziamo? Non so più cosa pensare. Io avevo chiesto al marito Sebastiano di andare a cercarla insieme e lui mi aveva detto di aspettare. All’inizio ho pensato che avessero litigato e che lei si fosse nascosta. Lui ci ha preso in giro per 30 anni”.

E proprio sul marito di Liliana: “Se è lui il colpevole? Non so se è responsabile materialmente, però lui sa di sicuro cosa sia successo”.

Il movente

Il signor Sergio avrebbe anche un possibile movente per il marito di Liliana: “Che interesse poteva avere Sebastiano nell’uccidere Liliana? È palese. Tre giorni dopo mi ha chiamato nel suo “studio” (laboratorio) e mi ha detto che non riusciva a vivere senza Liliana perché aveva una pensione di 560 euro al mese. Quindi un interesse economico”.

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