Liliana Resinovich: la "mossa" della difesa di Visintin in Cassazione
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Liliana Resinovich: la “mossa” della difesa del marito Sebastiano Visintin in Cassazione

Liliana Resinovich

Liliana Resinovich: la difesa di Sebastiano Visintin ricorre in Cassazione per una nuova perizia medico-legale.

Mentre a Garlasco arriva una nuova svolta sull’impronta numero 33, a Trieste continua a far discutere il caso della morte di Liliana Resinovich. I legali di Sebastiano Visintin, unico indagato per la scomparsa e il decesso della moglie, hanno depositato ricorso in Cassazione contro l’ordinanza della giudice per le indagini preliminari. Al centro del contendere, come scritto da Il Piccolo e riportato da Open, c’è la mancata autorizzazione a una nuova perizia medico-legale, ritenuta dalla difesa un passaggio imprescindibile.

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Le dichiarazioni di Claudio Sterpin

Il ricorso arriva a pochi giorni di distanza da alcune dichiarazioni pubbliche di Claudio Sterpin, amante di Liliana Resinovich, che in un’intervista esclusiva rilasciata a Open ha parlato della relazione tra la donna e Sebastiano Visintin.

Secondo Sterpin, “faceva torti al marito da tanti anni, tanti. Loro non erano più marito e moglie da tempo“. Ha aggiunto che “con me lo tradiva. Ma lei diceva sempre che tanto a Sebastiano non interessava, se lei lo tradiva“.

Ha anche raccontato di presunti comportamenti ossessivi da parte del marito della vittima: “Sebastiano spiava Lilly, sicuramente. La controllava. Lui sapeva dove trovarla a tutte le ore della settimana“.

Liliana Resinovich, la difesa di Visintin ricorre in Cassazione

Secondo i legali Alice e Paolo Bevilacqua, le consulenze medico-legali finora acquisite presentano “evidenti discrasie scientifiche“. Per questo motivo, nel ricorso in Cassazione, la difesa di Sebastiano Visintin insiste sull’importanza di un nuovo esame medico-legale.

L’ordinanza firmata dalla gip ha disposto accertamenti di natura genetica, merceologica e dattiloscopica come richiesto dall’accusa, ma ha escluso l’approfondimento medico-legale richiesto dalla difesa.

Per i difensori, la perizia richiesta rappresenta un “passaggio preliminare ed essenziale di ogni successivo snodo probatorio“. Nel ricorso, si afferma che “era proprio nell’ambito di tale prevedibile sviluppo che avrebbe dovuto muoversi la Gip per discernere tra opportunità o meno di anticipare il conferimento dell’incarico della perizia medico-legale rispetto al processo“.

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ultimo aggiornamento: 7 Luglio 2025 17:41

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