Liliana Resinovich, colpo di scena: le rivelazioni dello zoologo sul cadavere
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Liliana Resinovich, colpo di scena: le rivelazioni dello zoologo sul cadavere

Liliana Resinovich

Nuove rivelazioni sul caso di Liliana Resinovich: secondo lo zoologo, il cadavere era nel boschetto solo da poche ore prima del ritrovamento.

Una nuova perizia sul caso di Liliana Resinovich, la donna di Trieste scomparsa il 14 dicembre 2021 e trovata morta venti giorni dopo, rivela nuovi dettagli inquietanti.

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Secondo l’analisi dello zoologo Nicola Bressi, il cadavere non era rimasto a lungo nel boschetto in cui è stato rinvenuto.

L’esperto è stato incaricato dalla famiglia della vittima. L’obiettivo è comprendere meglio le circostanze attorno alla morte e il periodo di permanenza del corpo nell’area boschiva vicino al parco di San Giovanni.

cadavere coperto da un sacco

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Nicola Bressi, zoologo e profondo conoscitore della fauna locale, è stato chiamato dalla famiglia di Liliana Resinovich per analizzare la fauna presente nell’area dove è stato trovato il cadavere.

Il compito, come scritto da quotidiano “Piccolo” e riportato da Fanpage.it, dell’esperto era stabilire se il corpo fosse rimasto nella stessa posizione per un lungo periodo.

Oppure se fosse stato portato lì poco prima del ritrovamento. Il boschetto in questione è popolato da animali selvatici come cinghiali, volpi e piccoli roditori, che solitamente reagiscono alla presenza di un cadavere.

L’esperto ha spiegato che – a suo parere – il cadavere non era rimasto in quel luogo per molto tempo senza che alcun animale si sia avvicinato.

Lo zoologo sottolinea come l’area sia una zona frequentata da animali selvatici, e che “carne a tutti gli effetti per un animale” sarebbe stata avvicinata dagli stessi in tempi relativamente brevi.

Il fatto che il corpo non presentasse segni di morsi o altre alterazioni causate dalla fauna locale è per l’esperto un indizio chiave. Infatti, suggerisce che il cadavere si trovasse in quel punto da pochissimo tempo.

L’importanza della fauna locale

Il parco di San Giovanni, dove è stato trovato il corpo di Liliana Resinovich, è una zona boschiva collegata direttamente al Carso triestino. Questa è una regione, come detto, ricca di fauna.

La dichiarazione dello zoologo si inseriscono in un contesto di crescente incertezza su quanto accaduto nei giorni tra la scomparsa e il ritrovamento del corpo.

La perizia arriva dopo le affermazioni del legale del fratello della vittima. Il quale aveva già anticipato l’importanza di chiarire perché il cadavere fosse privo di segni causati dalla fauna locale.

Dimostrerà quanto sia anomalo il fatto che il corpo di Liliana Resinovich, quando è stato trovato, non presentava ferite da morsi di animali, visto che quell’area boschiva è popolata da cinghiali e piccoli roditori“, aveva dichiarato il legale.

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ultimo aggiornamento: 9 Ottobre 2024 12:46

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