Liliana Resinovich, clamorosi sospetti sul marito: “Anomalie nei video”

Liliana Resinovich, clamorosi sospetti sul marito: “Anomalie nei video”

Nuovi dubbi sull’alibi di Sebastiano Visintin nel caso Liliana Resinovich: incongruenze nei video GoPro alimentano i sospetti sul suo alibi.

Nell’ultima puntata di Quarto Grado si è tornato a parlare della scomparsa e morte di Liliana Resinovich e sono stati approfonditi alcuni aspetti controversi dell’alibi del marito, Sebastiano Visintin.

Il caso, ancora irrisolto, riguarda la tragica scoperta del corpo della donna in un boschetto di Trieste, e i sospetti che si concentrano su chi le era vicino.

Liliana Resinovich: l’alibi dei video GoPro del marito

Uno dei punti su cui Quarto Grado ha posto l’attenzione è il presunto alibi fornito da Sebastiano Visintin, basato su alcuni video registrati con la sua GoPro la mattina del 14 dicembre 2021.

Secondo quanto dichiarato dall’uomo, come riportato da Il Sussidiario, quel giorno stava facendo delle riprese in bicicletta con la sua telecamera, tra le 12:16 e le 13:33, come confermato dalle registrazioni.

Tuttavia, alcune incongruenze nei video hanno sollevato dubbi. “Per gli inquirenti sono il video alibi di Sebastiano ma su quei filmati ci sono alcune anomalie“, ha sottolineato Quarto Grado.

Ad esempio, nel sesto e settimo video c’è un intervallo di soli 13 secondi, ma la distanza tra i due punti richiederebbe almeno 3 minuti per essere percorsa.

Analogamente, tra il secondo e il terzo video passano solo 18 secondi, mentre il tragitto richiederebbe ben più tempo. Inoltre, un dettaglio singolare riguarda il suono delle campane di piazza della Borsa a Trieste, udibile in uno dei video girati alle 12:30.

Secondo l’analisi del programma, le campane avrebbero dovuto suonare esattamente a mezzogiorno e mezza, ma nel video il rintocco si sente con 40 secondi di anticipo.

Un altro elemento di perplessità è il fatto che il marito della vittima ha dichiarato di aver acquistato la telecamera poco prima della scomparsa della moglie.

Tuttavia, come evidenziato da Claudio Sterpin, il primo video registrato quel giorno risulta essere il numero 449, indicando che l’uomo avrebbe già girato numerosi altri filmati in precedenza.

Nel suo alibi perfetto c’è il filmato fatto dalla GoPro…Per dire che a quell’ora ero qui, qui e qui“, si è chiesto Sterpin durante la trasmissione.

La difesa di Sebastiano Visintin

Di fronte a queste accuse, ospite a Quarto Grado, Sebastiano Visintin ha respinto con fermezza ogni sospetto, affermando di non avere nulla da nascondere.

Io facevo quello che sono abituato a fare, foto e video, come faccio con il telefonino, ne faccio migliaia. Ho impostato l’ora manualmente? Quando ho comprato la GoPro, ho fatto tutti i settaggi, poi non ho più toccato nulla“, ha concluso.

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