Omicidio Liliana Resinovich: una nuova autopsia detta “psicologica” potrebbe svelare dei dettagli cruciali.
Dopo aver effettuato l’autopsia tradizionale sulla salma di Liliana Resinovich, gli investigatori potrebbero ora valutare la possibilità di un’autopsia della “psicologica” per fare luce sulle circostanze della morte.
Questa tecnica investigativa, proposta dallo psichiatra e criminologo Massimo Picozzi nel programma televisivo Quarto Grado, rappresenta uno strumento poco comune ma a volte determinante in casi di incertezza fra suicidio e omicidio.
Ma cos’è esattamente un’autopsia psicologica e come potrebbe essere applicata nel caso di Liliana Resinovich?
Cos’è l’autopsia psicologica e come funziona
L’autopsia psicologica – come riportato da Notizie.virgilio.it – è una metodologia investigativa nata negli Stati Uniti negli anni ’70 con lo scopo principale di identificare e prevenire i comportamenti suicidari.
Nel corso del tempo, però, il suo impiego si è esteso anche alle indagini di decessi sospetti, soprattutto quando i confini fra suicidio e omicidio risultano difficili da delineare.
Questo tipo di analisi si basa sulla raccolta dettagliata di informazioni sulla vita della vittima, comprendendo sia la sua storia personale e familiare, sia i suoi comportamenti e stati emotivi recenti.
“Non è sufficiente l’aspetto nell’ultimo mese di vita“, spiega l’esperto Massimo Picozzi. Per valutare accuratamente la possibilità di un suicidio, è necessario osservare la vita della vittima in profondità.
Affinché possa risultare risulti utile, è fondamentale che chi se ne occupa sia un tecnico esperto e qualificato. Risulta fondamentale, basarsi su: “Cartelle cliniche, documentazioni e indicazioni su come la persona ha superato i momenti di difficoltà nella vita“.
L’applicazione sull’omicidio di Liliana Resinovich
Nel caso di Liliana Resinovich, l’autopsia psicologica potrebbe offrire nuovi elementi cruciali per comprendere le cause della sua morte.
Secondo quanto suggerito in studio, procura e gip potrebbero ancora incaricare un esperto per eseguire questo tipo di analisi.
“Bisogna indagare molto più, bisogna andare molto prima perché di solito, come emerge anche dalla mia esperienza di psichiatra, nell’ultimo mese di vita le persone che hanno intenzione di togliersi la vita appaiono più serene“, conclude l’esperto Massimo Picozzi.