Come la crisi del Canale di Suez minaccia l’export agroalimentare italiano, con un focus sul rischio economico e sulle conseguenze.
Il Canale di Suez, arteria vitale per il commercio globale, riveste un ruolo cruciale anche per l’Italia, specialmente nel settore agroalimentare. Secondo una recente analisi di Coldiretti, basata sui dati del Centro Studi Divulga, il 16% dell’olio d’oliva, il 15% dei prodotti derivati dalla lavorazione dei cereali e il 14% del pomodoro trasformato delle esportazioni agroalimentari italiane, per un valore complessivo di circa 6 miliardi di euro, transita da questa via. Questi prodotti, insieme ad altri beni come tabacchi e foraggere, rappresentano una fetta significativa dell’export italiano verso i mercati di Asia e Oceania, prevalentemente veicolati via mare.
La strategica via di Suez a rischio
L’escalation delle tensioni nel Canale di Suez, aggravata dagli attacchi dei ribelli Houthi, pone seri rischi per il flusso commerciale italiano. Oltre ai beni già menzionati, anche l’ortofrutta italiana, particolarmente vulnerabile all’allungamento delle rotte marittime, rischia di subire impatti negativi. Un prolungamento dei tempi di navigazione potrebbe infatti compromettere la conservazione dei prodotti freschi, con possibili perdite di quote di mercato difficili da recuperare.
Conseguenze economiche e rincari preoccupanti
Nonostante il Canale di Suez gestisca il 40% dell’import-export marittimo italiano, con un valore totale di 154 miliardi di euro secondo l’analisi di Srm, le crescenti insicurezze hanno spinto molte compagnie di navigazione a deviare la loro rotta, optando per il più lungo passaggio di Buona Speranza. Questa scelta, sebbene dettata dalla necessità di garantire la sicurezza delle merci, comporta ritardi nelle consegne e incrementi nei costi di trasporto. Tali aumenti, se la situazione dovesse persistere, potrebbero tradursi in un maggiore onere economico per i consumatori finali.
In conclusione, la crisi di Suez non solo mette a rischio un valore significativo dell’export agroalimentare italiano ma solleva anche preoccupazioni per l’intero sistema commerciale del paese. La necessità di trovare soluzioni alternative e mitigare l’impatto economico diventa quindi imperativa per salvaguardare la competitività dell’Italia sui mercati internazionali.