Usa, ritrovata morta Lindsey Erin Pearlman: l’attrice era scomparsa da giorni

Usa, ritrovata morta Lindsey Erin Pearlman: l’attrice era scomparsa da giorni

L’attrice americana Lindsey Erin Pearlman è stata ritrovata morta a pochi giorni dalla scomparsa. Indagini in corso.

LOS ANGELES (STATI UNITI) – E’ stata ritrovata morta Lindsey Erin Pearlman, attrice conosciuta da tutti per aver preso parte al film General Hospital. Non si conoscono le cause del decesso ed è in corso un’indagine per accertare meglio quanto successo.

La donna, infatti, era sparita da qualche giorno e sono diversi i punti da chiarire. Nei prossimi giorni molto probabilmente arriveranno importanti novità su questa vicenda.

Il ritrovamento del corpo senza vita

Il ritrovamento del corpo senza vita è avvenuto nella giornata di venerdì 18 febbraio 2022. L’attrice si trovava in un quartiere residenziale di Hollywood ed è stata autorizzata l’autopsia sul corpo della giovane per provare ad accertare le cause del decesso.

Come detto, sono ancora diversi i punti da chiarire e gli inquirenti preferiscono mantenere il massimo riserbo almeno fino a quando non hanno delle prove certe su quanto successo all’attrice. Una vicenda che ha ancora molto da dire e nei prossimi giorni ci aspettiamo delle novità anche perché il corpo senza vita è stato rinvenuto a diversi giorni dalla scomparsa e tutte le piste sono sul tavolo degli inquirenti.

Ambulanza

Le indagini

Sono in corso le indagini su questa vicenda. Le tracce dell’attrice si erano perse ormai da qualche giorno e non è chiaro il motivo di questo allontanamento. Gli inquirenti hanno ascoltato i parenti e gli amici della vittima per provare a dare una ricostruzione a quanto successo negli Stati Uniti.

Una risposta importante potrebbe arrivare dall’autopsia. Gli accertamenti medici, infatti, sono chiamati ad accertare le cause del decesso e di conseguenza capire meglio quanto successo. I punti da chiarire, come detto, sono ancora diversi e gli inquirenti preferiscono mantenere il massimo riserbo almeno fino a quando non hanno delle prove certe.