Smart working nella pubblica amministrazione, in arrivo le linee guida

Smart working nella pubblica amministrazione, in arrivo le linee guida

Sono in arrivo le linee guida per lo smart working nella pubblica amministrazione. Si attende il via libera del ministro.

ROMA – Sono in arrivo le linee guida per lo smart working nella pubblica amministrazione. Il ministro Brunetta ha definito la bozza e nei prossimi giorni dovrebbe arrivare il via libera definitivo. Si tratta di un passaggio fondamentale per consentire al lavoro agile di avere delle regole certe e, di conseguenza, diventare una possibilità per tutti i dipendenti pubblici.

Le linee guida per lo smart working nella pubblica amministrazione

I dettagli devono ancora essere definiti ma dalla bozza, riportata dal Corriere della Sera, è precisato che per fare smart working “bisogna rendere invariati i servizi per i cittadini e garantire una adeguata rotazione del personale destinato a lavorare da remoto. La presenza, inoltre, deve continuare a prevalere.

Sempre in queste linee guida è stato inserito anche “il diritto alla disconnessione“. Si tratta della possibilità da parte del dipendente di trascorrere 11 ore di riposo consecutivo. Inoltre “l’amministrazione deve prendere apposite modalità per consentire ai lavoratori di raggiungere tutte le applicazioni dell’azienda anche da casa e quindi consentire di accedere facilmente agli strumenti di lavoro […]“. Prevista anche la possibilità di poter lavorare con documenti in entrata e in uscita.

Un provvedimento che non sembra avere particolari limiti, ma la raccomandazione è sempre quella di poter garantire il servizio ai cittadini.

Renato Brunetta

Si attende la firma del ministro Brunetta

Le linee guida sono ormai definite. Nei prossimi giorni dovrebbe arrivare la firma del ministro Brunetta e poi ci sarà un tempo (fino al 31 gennaio ndr) per le aziende di adeguarsi alle nuove regole e consentire allo smart working di diventare ordinario. Regole fondamentali soprattutto in un momento di ripartenza da parte dell’Italia dopo due anni condizionati dalla pandemia e dal lavoro da remoto.