La strategia di Pioli per gestire il calendario affollato si rivela controproducente nella corsa alla Champions League del Milan.
Il pareggio contro la Cremonese ha messo in luce un problema sempre più evidente nella gestione del Milan 2022-23: un turnover massiccio porta a risultati scadenti. L’1-1 dell’ultima partita è solo l’ultimo esempio di un’ostinazione nell’errore da parte di Pioli, che appare difficile da comprendere. Rinunciare in contemporanea a Leao, Giroud e Theo Hernandez è stata una mossa decisamente azzardata, che ha evidenziato una netta spaccatura tra titolari e riserve.
Durante il turno infrasettimanale, il Milan è stato il club che ha fatto il maggior numero di cambi rispetto alle concorrenti, ma ciò ha portato a un risultato deludente, mentre Juve, Lazio, Inter e Atalanta hanno vinto partendo con le formazioni titolari e gestendo poi risultato ed energie. Pioli ha le sue colpe, ma anche i giocatori hanno mostrato una mancanza imbarazzante di verve agonistica e apatia nella fase offensiva.
Fino all’ultima goccia
Nel corso della stagione, quando Pioli ha deciso di mischiare le carte per dare respiro ai titolari, il Milan ha vinto solo a Monza, con fatica e grazie al palo. I pareggi contro squadre di terza fascia hanno fatto perdere punti preziosi, che oggi pesano nella corsa alla Champions League. Se il Milan non dovesse qualificarsi tra le prime quattro, sarà necessaria un’analisi approfondita delle responsabilità, incluso il ruolo della direzione sportiva che ha supportato queste scelte.
Maldini e Massara, forse eccessivamente fiduciosi nel valore della squadra, speravano che il campo dimostrasse qualcosa di diverso da ciò che è emerso finora. Purtroppo, la realtà ha evidenziato i limiti qualitativi della rosa, costruita con un investimento di 50 milioni senza entrate rilevanti da cessioni. Questo aspetto dovrà essere preso seriamente in considerazione se il Milan non dovesse qualificarsi per la prossima Champions League.
Ora Pioli si trova di fronte a una situazione complicata: dovrà affrontare la fine del campionato e la semifinale di Champions League senza poter più permettersi passi falsi. Lazio, Spezia, Sampdoria, Juventus e Verona rappresentano quindici punti cruciali per la corsa europea, e non ci sarà spazio per un turnover eccessivo. La strategia sarà quella di puntare sui titolari fino all’ultimo sforzo, lasciando le riserve a guardare i compagni lottare fino all’ultima goccia di sudore. Il divario qualitativo tra titolari e riserve è troppo ampio, e le delusioni sono state numerose, rendendo difficile trovare soluzioni immediate.