L’Inter cinese deve la sua fortuna a Marotta

L’Inter cinese deve la sua fortuna a Marotta

Il vero top player dell’Inter

Dall’arrivo di Marotta nell’autunno del 2018 fino ad oggi, molte cose sono cambiate all’Inter: hanno consolidato la loro presenza nelle prime quattro posizioni della classifica, hanno vinto lo scudetto e sono arrivati in finale di Champions League.

Come sottolineato da Giancarlo Padovan, per l’amministratore delegato nerazzurro, la finale di Istanbul sarà il quarto grande appuntamento. Le due finali precedenti a Berlino e Cardiff con la Juventus, e la prima finale di Europa League con Conte nell’estate del 2020, sono stati i passaggi precedenti che hanno portato a questa tanto attesa finale del 10 giugno.

Marotta

Nonostante una proprietà poco presente se non per ritirare i premi, il dirigente milanese è riuscito nell’impresa di costruire una squadra sostenibile e competitiva con un budget limitato e molte idee.

Giuseppe Marotta, un dirigente spesso elogiato con aggettivi come “ottimo” o “grande”, è una persona che unisce alle parole – misurate, sagge e talvolta colte – anche i fatti.

Per un dirigente, creare le condizioni per ottenere successi sportivi e aumentare il valore del club attraverso la vendita dei giocatori è molto più importante della semplice vittoria. Primo, perché vincere è compito della squadra e del suo allenatore. Secondo, perché i risultati per un direttore generale o un amministratore delegato, come Marotta, non possono prescindere dall’aspetto economico.

I gravi problemi della proprietà cinese, non avrebbe potuto godere di anni di prosperità e stabilità se la gestione (intesa come l’intero team di management e non solo Marotta) non fosse stata oculata, competente, previdente e lungimirante.

Questi sono anni difficili, in cui si aggiunge alla crisi sempre più evidente e meno nascosta, soprattutto in Europa, una concorrenza che sembra non avere limiti né regole. La finale continentale della competizione più importante non è mai una casualità, ma il risultato di un percorso in cui il club ha seguito la via della concretezza e dell’equilibrio. Poi, come sappiamo, le circostanze contano anche. Ma se Marotta raggiunge così spesso le vette, significa che conosce la strada da percorrere e come evitare i pericoli.