I Capi di Stato riuniti a Bruxelles, hanno deciso di concedere ad Ucraina e Moldavia, lo status di Paesi candidati all’ingresso in Ue.
Sembrerebbe ormai ufficiale. Il Consiglio Europeo avrebbe ratificato la proposta avanzata dalla Commissione, di riconoscere lo status di Paese candidato all’ingresso in Unione europea, a quella stessa Ucraina bombardata da Putin.
Nell’ambito di un intervista per Fanpage.it, la deputata del Partito Democratico, Lia Quartapelle, responsabile esteri del partito, ha espresso quali conseguenze potrebbe avere questa decisione e cosa potrà cambiare sul tema relazioni diplomatiche con Mosca.
L’Italia, come ha ricordato anche oggi il presidente del Consiglio Draghi, è stata tra i primi a promuovere lo status di Paese candidato per l’Ucraina. Perché è stata necessaria quest’accelerazione?
Non è stata un’accelerazione, è stata una decisione doverosa. Se non ora quando? Non è stato dato l’ok all’ingresso in Unione europea di Ucraina e Moldavia, ma all’inizio di un percorso, come Paesi candidati, che consentirà l’ingresso eventualmente tra qualche anno. L’Italia ha sicuramente svolto un ruolo importantissimo e gli altri Paesi si sono accodati. Il presidente del Consiglio Draghi è stato il primo capo di governo di un grande Paese europeo a dichiararsi a sostegno di questa adesione.
Che tipo di messaggio viene dato a Putin?
Il messaggio storico è che Europa significa pace, e che due nazioni come l’Ucraina e la Moldavia desiderano far parte di un gruppo di Paesi che cooperano tra di loro, e non si fanno la guerra. Se Putin ha aggredito l’Ucraina per cercare di staccarla dall’Occidente, ha fallito. Prima dell’invasione della Crimea, nell’estate del 2013, meno del 35% dei cittadini ucraini era a favore di un accordo commerciale con l’Europa, che è meno dello status di Paese candidato. Dopo l’annessione della Crimea, la destabilizzazione del Donbass, e l’invasione dell’Ucraina del 2022, la stragrande maggioranza della popolazione, il 91%, si è convinta che il futuro dell’Ucraina è in Europa. Putin ha perso la sua scommessa crudele contro l’Ucraina, che non è oggi un Paese che appartiene alla sua sfera di influenza. Oggi è un Paese che in piena libertà decide di intraprendere un percorso che la porterà a essere membro a tutti gli effetti dell’Unione europea. È stato tutto davvero molto controproducente per Mosca.