Quando e come è possibile smantellare il fondo
Lo scioglimento del fondo patrimoniale si verifica al momento del divorzio di una coppia senza figli oppure ad altre condizioni.
Lo scioglimento del fondo patrimoniale per cessazione del matrimonio
Il fondo patrimoniale viene costituito da una coppia sposata a beneficio della famiglia che i coniugi hanno formato. Il vincolo matrimoniale è imprescindibile per questo istituto giuridico e attualmente le coppie di fatto non possono accedervi.
La costituzione del fondo patrimoniale viene registrata con una nota a margine dell’atto di matrimonio e, al momento del divorzio, il fondo patrimoniale perde qualsivoglia validità.
Questo non si verifica se la coppia ha generato figli. In questo caso il fondo rimane in vigore anche dopo il divorzio e fino al raggiungimento della maggiore età da parte del figlio minore.
Lo scioglimento del fondo patrimoniale per altri motivi
Il fondo patrimoniale familiare ha il fine di mettere al riparo dai creditori alcuni beni che si sceglie di destinare esclusivamente al sostentamento della famiglia. Se però i creditori riescono a dimostrare che il fondo è stato costituito dopo la contrazione del debito per frodare la legge e mettere certi beni al riparo dall’espropriazione, il fondo viene sciolto in maniera coatta: si parla in questo caso di revocazione. Questo può avvenire solo entro 5 anni dalla costituzione del fondo. Trascorso questo periodo non è più possibile intervenire su di esso.
Nel 2014 la Suprema Corte di Cassazione ha stabilito che è possibile sciogliere il fondo patrimoniale con la consensualità dei due coniugi anche in presenza di figli ancora minorenni. Per far questo non è necessaria alcuna autorizzazione giudiziale, ma deve essere nominato un curatore speciale del minore in maniera che la volontà del minore risulti espressa durante l’atto di scioglimento.
Nel momento in cui per un motivo o per un altro il fondo cessi di esistere, i beni che ne facevano parte sono esposti al rischio di pignoramento.