Lo sputo nel calcio: scoperta tutta la verità
Vai al contenuto

Direttore: Alessandro Plateroti

Lo sputo nel calcio: scoperta tutta la verità

Guanti portiere

The Athletic esplora il fenomeno dello sputo nel calcio, tra cause fisiologiche, testimonianze di ex calciatori e dinamiche culturali.

Nel mondo del calcio, esiste un gesto che da sempre incuriosisce e divide i tifosi: lo sputo in campo. Perché è così comune tra i calciatori, e perché è raro negli altri sport? Se lo è chiesto The Athletic, testata sportiva collegata al New York Times, che ha pubblicato un’approfondita analisi su questo comportamento apparentemente banale, ma ricco di implicazioni come riportato da sportmediaset.mediaset.it.

Non è stato facile ottenere risposte: come racconta la redazione, sono “pochi i professionisti disposti ad affrontare il tema, frenati da un misto di vergogna e improvvisa consapevolezza”. Eppure, calciatori celebri come Totti, Lavezzi, Mihajlovic, Rijkaard, Douglas Costa e Zago si sono resi protagonisti del gesto, contribuendo a renderlo parte integrante dell’immaginario calcistico.

Pallone
Pallone – newsmondo.it

Fisiologia dello sputo: cosa dice la scienza

Un’importante spiegazione si trova nella fisiologia dello sforzo fisico. Secondo una ricerca del 2016 degli scienziati olandesi Antoon Ligtenberg, Erwin Liem, Henk Brand ed Enno Veerman, l’attività sportiva intensa può “portare a un temporaneo aumento dello spessore della saliva, probabilmente causato da un aumento della produzione di MUC5B, una mucina gelificante”.

Il professor Guy Carpenter del King’s College di Londra spiega a The Athletic che “durante l’attività fisica c’è un aumento della quantità di proteine provenienti dalle ghiandole salivari. Alcune di queste proteine, chiamate mucine, sono ciò che conferisce alla saliva quella proprietà viscosa”. La respirazione affannosa, tipica durante una partita, “aumenta la secchezza. È possibile che lo spessore della saliva cambi, rendendo difficile deglutire e aumentando il bisogno di inumidire la bocca”.

Calcio come ambiente culturale e riflesso sociale

Ma il gesto ha anche una radice culturale. “Prima di tutto le persone sono il prodotto del loro ambiente”, afferma Jordan Graham, ala del Leyton Orient ed ex Wolverhampton, intervistato da The Athletic. “Vedi il calcio come una famiglia e le persone che idolatri lo fanno da sempre, poi all’improvviso giochi a calcio e lo fai. Dai e dai, diventa quasi una seconda natura”.

L’ex centrocampista David Prutton, oggi commentatore, offre un’altra prospettiva: “È come dire: ‘Ho una pausa durante il gioco, lasciami sistemare un po’ la mia roba: i calzini, i pantaloncini, la maglietta… la bocca’. Un gesto che per strada sarebbe riprovevole, in campo diventa normale”. E aggiunge: “Ci sono molte cose nel calcio che in qualsiasi altro ambito della vita sarebbero del tutto inaccettabili: se durante la partita ti metti a urlare in faccia a qualcuno e lo mandi a quel paese, al massimo puoi prendere un giallo. In qualsiasi altra professione verresti licenziato”.

Graham offre un’ulteriore lettura: “A volte succede perché hai preso molta caffeina o integratori, o perché sei nervoso. Allora inizi a sputare, e pian piano la saliva ritorna”. Anche Prutton ricorda: “Mio padre e il mio allenatore delle giovanili me lo vietavano. Ora lo dico ai miei figli. Eppure, in campo, me ne dimentico”. Lo stesso Graham ammette: “Non ci faccio più caso. Ma capisco benissimo che un tifoso davanti alla tv possa chiedersi: perché?”.

Il fenomeno dello sputo nel calcio è quindi il risultato di un mix tra condizionamenti biologici e abitudini sociali consolidate. In altri sport, dove le dinamiche di gruppo sono diverse, questo comportamento rimane raro. Ma in campo, dove ogni dettaglio diventa parte di un rituale, lo sputo finisce per essere accettato come parte del gioco.

Leggi anche
Giorgia Meloni è una furia, il video: “La sinistra italiana è più fondamentalista di Hamas”

Riproduzione riservata © 2025 - NM

ultimo aggiornamento: 11 Ottobre 2025 12:43

Giorgia Meloni è una furia, il video: “La sinistra italiana è più fondamentalista di Hamas”

nl pixel