Il Tribunale di Milano ha dichiarato che la condotta del Comune di Lodi sull’esclusione di alcuni bambini dal servizio mensa è stata discriminatoria.
MILANO – Il Tribunale di Milano ha accolto il ricorso presentato presentato dall’Associazione studi giuridici sull’immigrazione e del Naga contro il provvedimento adottato dal Comune di Lodi che – a settembre – aveva escluso alcuni bambini dal servizio mensa.
Il caso
L’amministrazione comunale di Lodi, retta dalla leghista Casanova, aveva emesso un’ordinanza con la quale centinaia di bambini stranieri hanno perso il diritto alle agevolazioni per i servizi scolastici, tra cui la mensa. L’ordinanza della sindaca impedisce a circa trecento bambini stranieri di usufruire, a prezzi agevolati, di servizi come la mensa e lo scuolabus. L’ordinanza emessa dal primo cittadino di Lodi obbliga le famiglie straniere a presentare, oltre all’ISEE, una serie di documenti che certifichino il loro stato economico nel paese di provenienza. Nel caso in cui non venga presentata la documentazione completa, la famiglia perde il diritto alle agevolazioni e finisce nella fascia più alta costringendo i genitori a escludere i bambini dai servizi per evitare di pagarli.
La sentenza
Il giudice Nicola Di Plotti ha dichiarato nella sentenza: “Non esistono principi ricavabili da norme di rango primario che consentano al Comune di introdurre, attraverso lo strumento del regolamento, diverse modalità di accesso alle prestazioni sociali agevolate per i cittadini extra Ue“. In sostanza, per il Tribunale di Milano la condotta del Comune di Lodi è discriminatoria.
