Long Covid: trovata la possibile cura per i sintomi

Long Covid: trovata la possibile cura per i sintomi

La terapia cognitivo-comportamentale e la riabilitazione fisica e mentale possono migliorare i sintomi del Long Covid. I dettagli dello studio McMaster University.

Un recente studio condotto dai ricercatori della McMaster University in Canada offre nuove prospettive per i pazienti affetti da Long Covid, una sindrome debilitante che si manifesta con sintomi persistenti dopo l’infezione da SARS-CoV-2. La ricerca ha evidenziato che la combinazione tra terapia cognitivo-comportamentale (CBT) e programmi di riabilitazione fisica e mentale potrebbe migliorare la memoria, la concentrazione e la qualità della vita dei pazienti, sebbene i risultati siano ancora preliminari.

Pubblicata sul British Medical Journal, la revisione ha analizzato i dati di 24 studi che coinvolgevano 3.695 pazienti. Tra i trattamenti esaminati, la CBT è risultata particolarmente efficace nel ridurre l’affaticamento mentale e favorire il recupero cognitivo. Parallelamente, la riabilitazione fisica – basata su esercizi aerobici intermittenti – ha dimostrato benefici superiori rispetto agli approcci continui, con miglioramenti tangibili nella funzionalità fisica dei pazienti.

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Long Covid: i dettagli della ricerca

Il Long Covid è una condizione eterogenea che presenta sintomi variabili tra cui affaticamento cronico, difficoltà cognitive, e dolori muscolari. Lo studio ha sottolineato come la CBT, una terapia che aiuta a modificare pensieri e comportamenti disfunzionali, abbia un impatto positivo sui sintomi psicologici e fisici. I pazienti hanno seguito le sessioni online, ricevendo supporto personalizzato per affrontare ansia e depressione, comuni tra coloro che soffrono di Long Covid.

Anche i programmi di riabilitazione fisica e mentale, basati su attività graduali, hanno avuto un ruolo significativo nel trattamento. La pratica regolare ha migliorato non solo la resistenza fisica, ma anche il benessere generale, riducendo la percezione della fatica e migliorando la qualità della vita.

Quali trattamenti sono meno promettenti?

Nonostante i risultati incoraggianti della CBT e della riabilitazione fisica, lo studio ha evidenziato la mancanza di prove convincenti per altri interventi. Tra i trattamenti meno efficaci figurano farmaci come la vortioxetina e la L-arginina, oltre a integratori come il coenzima Q10 e tecniche innovative come la stimolazione transcranica.

Jason Busse, autore principale dello studio, ha dichiarato che sono necessarie ulteriori ricerche per comprendere l’efficacia della CBT e della riabilitazione in diversi fenotipi di Long Covid. L’obiettivo è ottimizzare i percorsi terapeutici e renderli accessibili a un numero maggiore di pazienti.