E’ stata l’Italia a chiedere al Louvre di restituire sette reperti archeologici che potrebbero esser stati saccheggiati.
Ormai in prima pagina su tutte le cronache, l’inchiesta di Le Monde sui reperti archeologici che il Museo Louvre dovrebbe restituire all’Italia sta facendo discutere. Il quotidiano ha rivendicato soprattutto l’Anfora del “Pittore di Berlino” e il Vaso antico del Pittore di Ixion, su cui ci sono dubbi sulla paternità delle origini.
La restituzione delle opere all’Italia
E’ stata la nuova direttrice del Louvre, Laurence des Cars, che a febbraio scorso ha incontrato il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, in occasione della mostra “Napoli a Parigi”, che ha portato nella capitale francese alcune opere del Museo di Capodimonte.
Il Ministro della Cultura ha fatto sapere che “la trattativa per la restituzione delle opere è entrata nella fase conclusiva” e le opere potrebbero tornare nel nostro paese addirittura il prossimo autunno. Si ipotizza che ciò possa accadere già ad ottobre, ma bisognerà risolvere alcune pratiche burocratiche, aspettando soprattutto la decisione definitiva del museo.
Tuttavia la direttrice è stata molto chiara e a Le Monde ha dichiarato: “Ritengo che le opere di dubbia provenienza siano una macchia nelle collezioni del Louvre. Dobbiamo controllare ed esaminare tutto con rigore e lucidità”.
I reperti presenti al Louvre di Parigi
Sono sette i reperti archeologici che apparterrebbero all’Italia, alla quale potrebbero presto tornare. IL nostro Paese sostiene che questi siano stati prima rubati da alcuni tombaroli e poi rivenduti da mercanti d’arte, per poi essere acquistati dal museo francese.
Una delle opere principali che potrebbe tornare in Italia è un vaso etrusco del Pittore di Berlino, maestro dell’arte ellenica. Ma ci sarebbero anche una testa di Eracle di epoca etrusca, esemplare di vaso antico del pittore di Ixion, e un altro cratere nello stile del pittore di Antimenes decorato con una scena mitologica, nonché una coppia di nereidi (ninfe del mare) pugliesi.
La direttrice del museo avrebbe anche aggiunto alla lista stilata dagli italiani, una statuetta di una giovane donna (korê) proveniente dal sito archeologico di Medma, in Calabria, che il Museo aveva acquistato nel 1998.