Luca Delfino ha confessato di essere stato autore di due omicidi ma per la legge italiana è colpevole solo di uno.
Luca Delfino è conosciuto in Italia come “il killer delle fidanzate” ma la legge italiana gli ha imputato un solo omicidio. Nato nel 1977 ha avuto un’infanzia difficile che poi si è riversata sulla sua vita adulta. Comportamenti strani, generati da una profonda depressione ed un pizzico di psicosi che l’hanno portato a togliere la vita, per sua stessa ammissione, a Luciana Biggi e Maria Antonella Multari.
Ora, il killer sarà trasferito in una R.E.M.S., quella di villa Caterina a Prà. Si tratta di una struttura speciale dove sarà seguito da un’equipe di esperti che lo aiuteranno a riabilitarsi. Dovrà stare in questo spazio per altri sei anni e mezzo, al termine dei quali sarà nuovamente valutato.
Le Rems nascono con la chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari, avvenuta il 31 marzo 2015. Le Residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza sono strutture apposite per chi ha commesso un reato ed è affetto da una malattia mentale che necessita di un trattamento diverso dal carcere.
I crimini di Luca Delfino
L’unico delitto che la legge italiana ha imputato a Luca Delfino è l’omicidio di Maria Antonella Multari, massacrata con 46 coltellate il 10 agosto del 2007. I due hanno una relazione che però prende presto una brutta piega, culminata con l’uccisione della donna.
Nonostante la Procura avesse richiesto l’ergastolo per Delfino, il killer viene condannato a 16 anni e otto mesi. Malgrado le aggravanti della volontarietà e la premeditazione, il genovese ha ricevuto una sentenza più clemente, principalmente grazie al suo triste stato mentale.
L’anno prima, però, Delfino si era reso protagonista di un altro crimine, quello verso Luciana Biggi, brutalmente uccisa con un coccio di bottiglia. La legge italiana non ha trovato prove necessarie ad incolparlo del delitto ma lo stesso killer lo ha poi rivendicato in carcere.
Il suo debito con la giustizia, per quanto concerne il carcere, si è estinto. Ora comincerà la sua riabilitazione, affidata agli esperti della Rems di villa Caterina a Prà. Gli psichiatri hanno 6 anni e mezzo di tempo.