Luca Lombroso annuncia uno stop temporaneo ai social: “Aggiornamenti temporaneamente sospesi e link con commenti bloccati”.
Dopo una serie di insulti ricevuti online da negazionisti del cambiamento climatico, il climatologo Luca Lombroso ha deciso una “pausa” dai social. Negli ultimi giorni aveva previsto un innalzamento anomalo delle temperature che causerà in autunno eventi estremi.
La bufera sul cambiamento climatico
Responsabile tecnico dell’Osservatorio Geofisico dell’Università di Modena e Reggio Emilia (Unimore), il meteorologo Luca Lombroso ha partecipato anche alla trasmissione “Che tempo che fa”.
Nei suoi ultimi post, prevedeva l’innalzamento delle temperature in questa settimana, dichiarando che “il caldo ad agosto sarà intenso anomalo e durerà a lungo. A Modena Ferragosto 35-36°C, poi forse anche 37-38. No, non è normale e lo pagheremo in autunno con fenomeni estremi”.
Tuttavia, le sue valutazioni lo hanno fatto finire nel mirino dei “negazionisti” del cambiamento climatico, che lo hanno attaccato con critiche e insulti. Si leggevano commenti come “Ha sempre fatto caldo in agosto”, “la grandine è sempre esistita”, “mio nonno dice che queste temperature c’erano anche 50 anni fa”.
Luca Lombroso e lo stop dai social
A causa “degli attacchi subiti in queste ore”, Luca Lombroso ha annunciato uno stop dai social. “Aggiornamenti temporaneamente sospesi. Nella pagina pubblica, posterò link con commenti bloccati“, scrive il climatologo.
“I commenti sono stati bloccati causa offese e ingiurie, cancellate e in fase di valutazione legale. A breve riprenderanno. Se volete scrivere cose anti scientifiche fatelo pure ma non nel mio profilo”, scrive in risposta a un commento lasciato sulla sua bacheca.
“I commenti saranno riaperti nei miei prossimi post, purché non contengano offese a me e neanche ad altri. Bisogna mantenere un tono di discussione civile e scientifico“, afferma. Intanto sulle sue pagine social molti lo incoraggiano ad andare avanti, mentre altri criticano la scelta di impedire ai follower di scrivere.
