Dopo la conferma delle condanne per la morte di Luca Sacchi, ucciso nel 2019 a Roma, è scoppiata una rissa fuori dall’Aula.
Sono state confermate in Appello le condanne per gli assassini di Luca Sacchi, il personal trainer 24enne ucciso nella notte tra il 23 e il 24 ottobre 2019 davanti a un pub di Roma. Ventisette e tre anni rispettivamente per Valerio Del Grosso e la fidanzata della vittima, Anastasiya Kylemnyk. Agli altri due imputati è stata ridotta la pena.
Le condanne
I giudici della Corte d’Assise di Appello, dopo l’udienza slittata di febbraio, hanno ribadito le condanne a 27 anni per Valerio Del Grosso, per omicidio, e a 3 anni per Anastasiya Kylemnyk, accusata di violazione della legge sugli stupefacenti. Sono state invece diminuire le condanne da 25 anni a 14 anni e 8 mesi, per Paolo Pirino e Marcello De Propris.
La rissa fuori dall’Aula
Subito dopo la sentenza per l’omicidio di Luca Sacchi, fuori dall’Aula è scoppiata una rissa tra i familiari e gli amici degli imputati. Con urla e accuse reciproche, sono arrivati anche al confronto fisico tanto da rendere necessario l’intervento delle forze dell’ordine.
La famiglia di Luca Sacchi: “Soddisfatti”
Dopo una giornata super tesa in Tribunale, i genitori di Luca Sacchi possono dirsi “soddisfatti per la conferma della pena a Valerio Del Grosso, ma è andata troppo bene a Paolo Pirino che era in macchina con lui e sapeva che era armato”, come dice Alfonso Sacchi.
“Siamo soddisfatti perché ha retto l’impianto accusatorio per Del Grosso, esecutore materiale dell’omicidio, ora attendiamo le motivazioni”, aggiunge l’avvocato Armida Decina, che assiste i genitori di Sacchi.