L’Ue presenta due politiche green per l’industria

L’Ue presenta due politiche green per l’industria

La Commissione Ue ha presentato due provvedimenti per accelerare sull’industria green, che includono il nucleare.

Il Net-Zero Industry Act e il Critical Raw Materials Act sono due provvedimenti presentati dalla Commissione Ue nel piano per accelerare sull’industria pulita. Il primo degli interventi green dell’Ue punta ad arrivare entro il 2030 alla produzione di almeno il 40% dell’energia pulita necessaria, con un vago riferimento al nucleare. Il secondo punta a rendere l’Ue più indipendente dalla Cina sulle materie prime.

Con il Net zero industry act, miriamo a produrre in Europa almeno il 40% delle tecnologie necessarie. Naturalmente continueremo a commerciare con i nostri partner. Non tutto sarà prodotto in Europa, ma in Europa dovremmo aumentare la produzione“, ha detto Frans Timmermans, vicepresidente esecutivo della Commissione Europea riguardo al primo dei due provvedimenti.

parlamento europeo

Più investimenti per i progetti di energia pulita

Questa legge vuole anche essere una risposta all’Inflation reduction act promosso dall’amministrazione Biden negli Usa accusato dall’Ue di concorrenza sleale. Infatti, il provvedimento punta a creare migliori condizioni per avviare progetti net-zero in Europa e attrarre investimenti, migliorando le informazioni, riducendo l’onere amministrativo per la creazione di progetti e semplificando i processi di rilascio delle autorizzazioni dando priorità ai progetti strategici Net-Zero. Tra le energie pulite rientra anche il nucleare, l’Ue ha infatti dato il via libera a piccoli reattori modulari.

Il secondo provvedimento invece intende aumentare le capacità produttive europee, con una lista di 16 materiali di strategica importanza economica e fondamentali per le tecnologie utili alla transizione ecologica e digitale dell’Europa e per le applicazioni di difesa e spaziali. Si propone di estrarre entro il 2030 il 10% di questi materiali e trasformarne il 40% del fabbisogno totale Ue.

L’obiettivo è “di garantire che, entro il 2030, non più del 65% del consumo annuo dell’Unione di ciascuna materia prima strategica in qualsiasi fase pertinente della trasformazione provenga da un singolo paese terzo” scrive la Commissione Ue.