Se il MoVimento si adegua alla casta (iniziando dal barbiere)

Se il MoVimento si adegua alla casta (iniziando dal barbiere)

Luigi Di Maio alla barbieria della Camera. Uno degli ‘sprechi’ da tagliare diventa un punto di riferimento per molti del MoVimento Cinque Stelle.

Luigi Di Maio non rinuncia alla barbieria di Montecitorio. Convenientissima, intendiamoci. Come il ristorante e altri servizi, anche il salone del barbiere viaggia su prezzi decisamente concorrenziali anche per essere nel cuore di Roma.

Sui privilegi della casta da abolire il MoVimento ha costruito la base del suo consenso, poi arrivati al dunque qualcosa si è perso per strada. Il primo caso è stato quello legato ai finti rimborsi da parte dei parlamentari, poi si arriva a episodi decisamente meno eclatanti che però un po’ di delusione la lasciano all’elettore.

Fonte foto: https://www.facebook.com/LuigiDiMaio

Di Maio e la barbieria della Camera: appuntamento (quasi) fisso e conveniente

Come nel caso della barbieria di Palazzo Chigi, dove il vicepremier Luigi Di Maio, leader del Movimento Cinque Stelle, è solito andare.. Una o due volte al mese almeno. Per il ruolo istituzionale che occupa ed essendo uno dei rappresentati dell’Italia nel mondo è il minimo, non c’è da stupirsi.

Forse dispiace che il leader dei pentastellati approfitti – magari per esigenze di tempo – del servizio interno alla Camera, dove un taglio di capelli si aggira intorno ai quindici euro e una sistemata alla barba costa meno di dieci euro.

Nella zona il listino prezzi per i comuni cittadini è decisamente differente, Un taglio ca dai venti ai ventiquattro euro, mentre per la barba i prezzi oscillano tra i 15 e i 20 euro ma si arriva anche ai 25 per i trattamenti più complessi.

Luigi Di Maio

Il peso delle parole: il taglio agli sprechi del MoVimento Cinque Stelle

A portare alla luce il caso barbieria per Luigi Di Maio (in buona compagnia con tanti altri pentastellati) è stato il Giornale che ha consultato i pagamenti pubblicati dal vicepremier pentastellato rintracciando ogni mese la voce servizi di barbieria nella lista delle spese.

Sia chiaro, non si tratta di un episodio di chissà quale gravità, ma si tratta di fare i conti con le promesse fatte e con le parole pronunciate. Il MoVimento è arrivato nel Palazzo promettendo il taglio degli sprechi. E molto è stato fatto. Ma in quella lista pentastellata il servizio di barbieria era tra le prime cose da chiudere. E invece….

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