Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio chiama il popolo in piazza e torna leader. Nicola Zingaretti frena: “Lo invito a guardare al futuro, reputo questa iniziativa un errore”.
Luigi Di Maio torna protagonista ingombrante nel Movimento 5 Stelle e annuncia una manifestazione di piazza per difendere le leggi dei pentastellati che a suo avviso il sistema vorrebbe cancellare,
M5s, Luigi Di Maio invita il popolo in piazza
“Il popolo italiano deve scendere pacificamente in piazza e manifestare pacificamente contro questo osceno atto di restaurazione che inizia col riprendersi i vitalizi, ma man mano, vedrete, vorranno cancellare tutte le leggi che abbiamo fatto“, annuncia Luigi Di Maio invitando i cittadini a scendere in piazza per manifestare contro la restaurazione.
Poi l’ex capo politico entra nel merito della questione analizzando i temi che lo hanno spinto a rifarsi avanti.
“C’è una commissione che sta ricevendo 700 ricorsi di senatori che, poverini, rivogliono il vitalizio. E chi c’è a capo della commissione? Caliendo, che, se quella commissione accoglie i ricorsi, avrà il vitalizio quando smetterà di fare il senatore”.
Il Movimento 5 Stelle verso gli Stati Generali
La domanda sorge spontanea. Perché fare da megafono a questa mobilitazione è stato Di Maio e non Vito Crimi, reggente del Movimento 5 Stelle dopo il passo indietro del fu capo politico? La domanda resta al momento senza una risposta. È ipotizzabile credere che sia stato mandato avanti Di Maio perché in fondo resta l’uomo forte tra i Cinque Stelle, ma la sensazione è che il ministro degli Esteri possa rifarsi avanti in occasione degli Stati Generali.
Nicola Zingaretti boccia l’iniziativa di Di Maio: “Lo invito a guardare al futuro”
L’iniziativa di Di Maio non piace comunque a Nicola Zingaretti che ha invitato l’alleato pentastellato a guardare avanti, al futuro.
“Giudico questa iniziativa un errore, invito Di Maio a guardare al futuro e a come questo governo può trovare una prospettiva politica”.
In un’intervista radiofonica Zingaretti è poi tornato ad incoronare Conte come leader del Centrosinistra, o meglio, come leader dei progressisti.
“Conte punto di riferimento dei progressisti? Ne sono assolutamente convinto. Credo che il dibattito che si è aperto in Italia è figlio anche di una sua scelta di campo, di collocarsi chiaramente in un fronte. È il premier di un governo di centrosinistra. Non era scontato, tanti nel M5S questa collocazione non la prendono perché non la condividono”