Luisa Manfredi, la 14enne uccisa mentre stendeva il bucato 

Luisa Manfredi, la 14enne uccisa mentre stendeva il bucato 

L’omicidio di Luisa Manfredi risale al 2003: la giovane, che all’epoca aveva solo 14 anni, è stata uccisa mentre stendeva i panni.

La vittima aveva soltanto 14 anni quando perse la vita. Si tratta di Luisa Manfredi, la giovane uccisa il 25 novembre 2003 mentre si trovava sul terrazzo si casa sua, a Lula, in Sardegna, intenta a stendere il bucato. Luisa Manfredi è stata raggiunta dai proiettili di un fucile a pallettoni.

Era la figlia del bandito sardo Matteo Boe, responsabile del sequestro del piccolo Farouk Kassam. Secondo gli inquirenti, la giovanissima Manfredi potrebbe essere stata uccisa in quanto sarebbe stata scambiata per sua madre. Ad oggi, a distanza di 18 anni, il colpevole dell’omicidio della 14enne ancora non ha un volto.

Lula è un paesino situato a Nuoro, nella Sardegna centro orientale. Una notte di novembre, nel 2003, la morte di Luisa. Era una studentessa 14enne, e si stava preparando per uscire e recarsi a ballare ai balli sardi. Si tratta di una celebrazione tipica della Sardegna in occasione delle feste di paese. Prima di andare, Luisa decise di stendere il bucato.

L’omicidio

Dopo aver spalancato la finestra che dà sul balcone, lo sparo. Luisa non si era accorta di avere una canna di fucile puntata contro di lei. Subito dopo il colpo si accasciò sul pavimento, non prima di aver perso conoscenza. Il giorno dopo la giovane è deceduta.

L’omicidio aveva tutta l’aria d’essere un’esecuzione. La figura del padre risulta centrale nella vicenda. Pare che la famiglia Manfredi fosse stata presa di mira con minacce e violenze, a causa dei precedenti dell’uomo. Così le indagini iniziarono a concentrarsi in quella direzione, presumendo che il reale obbiettivo del killer fosse la moglie di Manfredi.

L’assessore al Turismo della giunta guidata da Maddalena Calia, Giampiero Cicconi, finì sotto indagine. L’accusa era quella di omicidio volontario. Nonostante l’accusa, le indagini finirono in una bolla di sapone in quanto le prove erano inconsistenti.

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