Lupo strappa e sbrana un cane dalle braccia della padrona

Lupo strappa e sbrana un cane dalle braccia della padrona

Per difendere il suo Snoopy ha rischiato di farsi molto male. Il racconto di quanto avvenuto ieri in provincia di Chieti.

Un lupo ha strappato un cane dalle braccia della sua padrona e lo ha sbranato. Questo, secondo le prime ricostruzioni, il riassunto di quanto avvenuto ieri mattina a Palombaro, cittadina in provincia di Chieti. Una vicenda molto simile ad una accaduta a Lucca. Spesso in questa località vengono filmati animali feroci attorno al paese ed alcuni video ritraggono proprio il lupo protagonista del fattaccio.

Nadia Terenzi, padrona di 56 anni d’età, stava portando a passeggio il suo Snoopy quando la bestia feroce l’ha aggredito. La donna ha usato tutta la sua forza per tirare il guinzaglio e strappare il suo cagnolino dalle grinfie del lupo, riuscendo per un attimo a salvarlo. L’animale feroce, però, non ha rinunciato alla sua preda e ha caricato Nadia, facendola cadere a terra, ed è fuggito con Snoopy fra le sue zanne.

lupo foresta

Le ferite della padrona

Le ferite rimediate dalla padrona non sono poche: il lupo ha provocato a Nadia numerose escoriazioni e contusioni buttandola a terra. Nello specifico, la padrona si è fatta male ad un ginocchio e ad un polso costringendo il pronto soccorso di Lanciano a metterle un tutore. Del cagnolino che ieri è stato portato nel bosco non c’è traccia – commenta la sindaca di Palombaro Consuelo di Martino – Pensiamo l’abbia sbranato. Il primo cittadino terrà un incontro con i vertici del Parco della Maiella per definire delle misure anti aggressione.

La risposta di Enpa

L’Enpa ha richiesto analisi genetiche di eventuali reperti biologici trovati nel sito dell’attacco. Il motivo è semplice: identificare l’animale coinvolto. Non si ha, infatti, la certezza che il colpevole sia un lupo. Esistono molte razze di cane simili a questi predatori ben più feroci. Con l’evidente rischio che questa vicenda venga strumentalizzata per alimentare le campagne d’odio e gli allarmismi non solo contro i lupi, ma più in generale contro tutti gli animali selvatici. È una visione biocida che –  conclude l’Ente Nazionale Protezione Animali – non appartiene né a noi né alla maggioranza degli italiani, e che rispediamo con forza ai suoi sostenitori: lupi e orsi sono specie particolarmente protette e tali devono rimanere”.