Ex premier della Tasmania, Tony Rundle è morto all’età di 85 anni. Conosciuto per il suo spirito riformista.
In un’epoca segnata da incertezze politiche e cambiamenti globali, la Tasmania si trovò di fronte a un momento decisivo. Era il 1996 e il panorama politico era frammentato: nessun partito aveva la maggioranza, e l’ex premier Ray Groom si dimise, rifiutando di allearsi con i Verdi. Fu così che Tony Rundle, allora poco noto al grande pubblico, assunse il ruolo di premier in un governo di minoranza. Un incarico complesso, dove la mediazione e il dialogo con tutte le forze politiche divennero fondamentali.

Il coraggio delle decisioni difficili
Nonostante la breve durata del suo mandato, la sua leadership fu messa subito alla prova. Pochi giorni dopo il suo insediamento, l’Australia fu colpita da uno degli eventi più tragici della sua storia: la strage di Port Arthur, in cui persero la vita 35 persone. L’onda d’urto fu nazionale, ma fu proprio dalla Tasmania che partì la risposta più incisiva.
In collaborazione con il primo ministro John Howard, Tony Rundle fu determinante nell’introduzione del National Firearms Agreement del 1996, che segnò una svolta nella legislazione australiana sulle armi. Nonostante le resistenze locali, Rundle mostrò una leadership determinata e compassionevole, guadagnandosi il rispetto trasversale dei partiti e dei cittadini.
Nel 1997, il suo governo fu protagonista di altri due momenti storici: la depenalizzazione dell’omosessualità in Tasmania e la prima scusa ufficiale alle Stolen Generations, un atto simbolico ma potente per la riconciliazione nazionale.
Ma non tutte le sue decisioni furono ben accolte. La firma dell’accordo ventennale sulle foreste scatenò proteste da parte dei Verdi. Tuttavia, Rundle difese la scelta, definendola un equilibrio tra conservazione ambientale e sviluppo industriale.
Un addio discreto per un uomo riservato
Tony Rundle è scomparso a 85 anni, senza clamori, come ha vissuto. Non ci sarà un funerale di Stato, per sua espressa volontà. La sua eredità però resta tangibile: un riformista moderato, capace di guidare la Tasmania in uno dei momenti più bui con coraggio, umanità e visione.