Teresa Belluco, promessa dell’atletica di 15 anni, è morta a Houston per un sarcoma. Non sono bastate le cure sperimentali.
Da Villafranca, Padova, a Houston, Texas, il viaggio della speranza di Teresa Belluco, giovane promessa dell’atletica italiana, si è concluso tragicamente. La ragazza, di soli 15 anni, era affetta da un sarcoma e aveva raggiunto gli Stati Uniti grazie a una raccolta fondi di oltre 460mila euro. Nonostante la sua partecipazione a un innovativo protocollo di cure sperimentali presso l’MD Anderson Cancer Center, Teresa è venuta a mancare, lasciando un vuoto incolmabile nei cuori di chi l’ha conosciuta e amata.
Una giovane promessa dell’atletica
Teresa Belluco era una giovane atleta di talento, specializzata nel salto in alto. Il suo futuro sembrava promettente fino a quando, due anni fa, un nodulo al collo ha iniziato a causarle difficoltà nella deglutizione. La diagnosi è stata devastante: un sarcoma, un tipo di tumore maligno raro e aggressivo. Dopo l’intervento chirurgico e i cicli di chemioterapia, sembrava che la malattia fosse sotto controllo. Tuttavia, il tumore è tornato a crescere, rendendo ancora più difficile la sua battaglia quotidiana.
Determinata a non arrendersi, Teresa ha accettato di sottoporsi a un trattamento sperimentale negli Stati Uniti, consapevole che la terapia avrebbe potuto non guarirla completamente. Il suo coraggio e la sua volontà di vivere sono stati un faro di speranza non solo per lei, ma anche per tutti coloro che l’hanno sostenuta durante questo difficile percorso.
Una gara di solidarietà senza precedenti
La comunità si è mobilitata rapidamente per aiutare Teresa, raccogliendo in sole due settimane i fondi necessari per le sue cure attraverso una campagna su GoFundMe. Più di 10mila persone hanno contribuito, dimostrando un’immensa solidarietà e speranza per la giovane atleta. Questo straordinario gesto di generosità ha permesso a Teresa di volare a Houston e di iniziare il trattamento sperimentale che rappresentava la sua unica possibilità di salvezza.
Purtroppo, nonostante gli sforzi e le cure, Teresa è venuta a mancare la scorsa domenica, circondata dall’affetto del padre Roberto e della famiglia. Come da tradizione all’MD Anderson Cancer Center, una campanella è stata suonata per segnare la fine del suo percorso di cura. Sebbene il suo viaggio sia terminato, il coraggio e la determinazione di Teresa continueranno a ispirare molti, e la sua storia rimarrà un simbolo di speranza e resilienza per tutti coloro che combattono contro il cancro.