Luxottica offre aiuto ai suoi dipendenti in Ucraina

Luxottica offre aiuto ai suoi dipendenti in Ucraina

La multinazionale dell’occhialeria veneta Luxottica offre il suo aiuto ai dipendenti delle sue filiali in Ucraina.

L’azienda ha deciso di sostenere i suoi 1.700 dipendenti con un aiuto economico e offrendo un passaggio e un riparo sicuro presso gli scantinati delle sedi più sicure. Luxottica ha proposto ai suoi 80mila dipendenti di contribuire economicamente per aiutare gli ucraini. Sia i dipendenti che il gruppo dirigente hanno aderito a devolvere una parte del loro stipendio ai colleghi ucraini. Per incentivare all’aiuto economico da parte dei dipendenti, l’azienda ha deciso di raddoppiare ogni donazione così da avere un impatto maggiore.

Un gesto di solidarietà per mostrare la vicinanza dell’azienda ai suoi dipendenti che stanno vivendo un momento terribile. Luxottica ha sottolineato che “ora più che mai siamo parte di una comunità globale, unita nel profondo sentimento di vicinanza e solidarietà ai nostri colleghi colpiti dal conflitto”. 

La multinazionale Luxottica protegge i dipendenti ucraini: donazioni e rifugi

Collette e donazioni di cibo e beni di prima necessità sono state le prime azioni solidali all’Ucraina da parte della multinazionale. Ora ha dichiarato di essere pronta a costruire un passaggio umanitario sicuro per poter far arrivare in modo sicuro gli ucraini e ospitarli negli scantinati delle sedi di Luxottica.

Guerra Ucraina

Il paese è sotto attacco da più di una settimana ormai. I bombardamenti non si fermano e la popolazione è in pericolo. I civili in fuga colpiti dagli attacchi russi mostrano le atrocità di questa guerra. Per questo motivo, nel suo piccolo il colosso dell’occhialeria veneto vuole dare il suo contributo. Luxottica non ha abbandonato i suoi 1700 dipendenti che lavorano nelle filiali ucraine e ha deciso di offrire loro un rifugio sicuro. Sotto i bombardamenti gli ucraini stanno perdendo tutto, le loro case e le loro città. Le loro vite sono in pericolo e non sono sicuri nemmeno i passaggi umanitari. Alla luce di questa situazione, l’azienda si è offerta di aiutare la popolazione ad attraversare il confine e trovare rifugio.