Il M5S supera la storica regola dei due mandati. Le nuove disposizioni e le implicazioni per i leader del partito.
Il Movimento 5 Stelle, sin dalla sua fondazione, ha posto al centro della sua identità la regola del limite dei due mandati, concepita per garantire il rinnovamento della classe politica e prevenire il consolidamento del potere. Questa norma ha rappresentato un pilastro distintivo, differenziando il M5S dagli altri partiti tradizionali.
Tuttavia, nel corso degli anni, l’applicazione rigida di questa regola ha sollevato dibattiti interni. Molti attivisti e simpatizzanti hanno espresso preoccupazioni riguardo alla perdita di figure politiche esperte e competenti, costrette a lasciare la scena politica nonostante il loro contributo significativo. La tensione tra il principio del rinnovamento e la necessità di mantenere una leadership esperta ha alimentato discussioni sulla possibile revisione di questa regola.

Le nuove disposizioni in discussione
Recentemente, il Consiglio nazionale del M5S, guidato da Giuseppe Conte, ha avviato un processo di revisione delle regole interne. Tra le proposte emerse, vi sono tre opzioni principali:
- Periodo di pausa obbligatorio: dopo due mandati consecutivi, un periodo di stop prima di una nuova candidatura.
- Transizione istituzionale: possibilità di candidarsi a un livello istituzionale diverso da quello precedentemente ricoperto.
- Deroga presidenziale: il presidente del M5S potrebbe concedere deroghe in casi eccezionali, valutando meriti e necessità strategiche.
Queste proposte mirano a bilanciare il principio del rinnovamento con la valorizzazione dell’esperienza politica, cercando di evitare la dispersione di competenze acquisite nel tempo.
L’abolizione del limite dei due mandati
Il punto culminante di questo processo è stata la decisione di abolire ufficialmente il limite dei due mandati. Questa svolta storica, sancita durante una riunione del Consiglio nazionale, rappresenta un cambiamento significativo nella struttura del M5S. La nuova disposizione apre la strada a figure di spicco del movimento, come Roberto Fico, per una possibile candidatura alla presidenza della Regione Campania, e consente a ex sindaci come Virginia Raggi e Chiara Appendino di rientrare attivamente nella scena politica nazionale.
Questa decisione segna un momento di trasformazione per il M5S, che, pur mantenendo i suoi valori fondamentali, dimostra una volontà di adattamento alle esigenze politiche attuali. La sfida sarà ora quella di implementare queste nuove regole in modo trasparente e coerente, mantenendo la fiducia degli elettori e l’integrità del movimento.