Il M5S affronta dopo-Grillo con il consiglio nazionale convocato da Giuseppe Conte. Nuove regole, goil vernance e alleanze.
Per il Movimento 5 Stelle (M5S), oggi rappresenta una giornata cruciale. Oggi, il leader Giuseppe Conte ha convocato il consiglio nazionale per affrontare il futuro del partito, a partire dall’attuazione delle decisioni del processo costituente. Questo passaggio segna l’ufficiale inizio del dopo-Grillo, con i vertici chiamati a gestire una serie di importanti cambiamenti organizzativi.
Governance e partecipazione: sfide interne ed esterne del M5S
Tra i principali punti all’ordine del giorno figura la scelta su come sostituire la figura del garante, eliminata dopo il recente voto degli iscritti. Le opzioni sul tavolo sono due: la creazione di un nuovo organo collegiale, preferita dalla maggioranza, o il trasferimento dei poteri al comitato di garanzia, una soluzione che alcuni ritengono rischiosa per i delicati equilibri interni. Tuttavia, c’è chi propone semplicemente di eliminare tali poteri senza rimpiazzarli. La decisione, qualunque essa sia, avrà un impatto significativo sulla governance del movimento.
Uno dei temi centrali della riunione riguarda le modifiche statutarie. Oltre all’aumento dei membri del consiglio nazionale – da 4 a 8 – scelti dagli iscritti in base alle circoscrizioni territoriali, il consiglio acquisirà il potere di decidere sulle alleanze locali, sottraendo questa prerogativa al leader unico. Si tratta di un passo verso una gestione più condivisa, ma che richiederà equilibrio per evitare conflitti interni.
Non meno rilevante è il calo della partecipazione attiva, particolarmente marcato nelle regioni del Sud, storiche roccaforti del movimento. La leadership di Conte sarà messa alla prova nel tentativo di recuperare il coinvolgimento degli attivisti e rilanciare il progetto politico in queste aree chiave.
Verso il futuro: alleanze e il nodo del terzo mandato
Sul tavolo potrebbero finire anche questioni spinose come il limite dei mandati e la gestione delle alleanze con il Partito Democratico. In particolare, il tema del tetto ai mandati continua a dividere: alcuni spingono per deroghe gestite direttamente dal presidente, mentre altri ritengono necessario mantenere una linea più rigorosa.
Al di là delle decisioni specifiche, la priorità dichiarata è una: voltare pagina. Il Movimento 5 Stelle si prepara a ripartire con un nuovo equilibrio, cercando di consolidare la leadership di Conte e affrontare le sfide interne ed esterne con maggiore determinazione. Come riportato da corriere.it