Alle legislative francesi il presidente non raggiunge la maggioranza assoluta. Cosa succede ora?
Il voto per il Parlamento è stata una sconfitta per Emmanuel Macron. Il suo movimento Ensamble conquista solo 265 seggi. Per avere la maggioranza assoluta avrebbe dovuto avere 289 su 577 deputati. Il presidente francese è stato schiacciato dalle due forze estreme: queste elezioni danno la vittoria alla destra di Le Pen e alla coalizione di sinistra Nupes.
Jean-Luc Melenchon e la sua coalizione ha raggiunto l’obiettivo sperato e ha frenato Macron. Così Nupes si è imposta come la principale forza di opposizione conquistando 135 deputati. Anche Marine Le Pen guadagna la sua rivincita sommando ben 89 seggi. Un vero exploit per Rassemblement National che è passata da 8 a 89 seggi in Parlamento.
La rivincita degli estremisti francesi condanna Macron
Macron riceve attacchi dall’estrema destra e dall’estrema sinistra che rivendicano la “sconfitta totale” del presidente denominandolo “presidente di minoranza”. Una legislatura che inizia male per il neo eletto capo dell’Eliseo che dovrà gestire una “Parlamento all’italiana” come l’hanno denominato i francesi, ovvero una situazione frammentata e instabile.
Ora per poter governare Macron dovrà stringere alleanze con altre forze politiche. La più vicina al partito del presidente sono i gollisti repubblicani che però frenano eventuali unioni e garantiscono che saranno all’opposizione. Molti pensano che il presidente dovrà sciogliere l’Assemblée prima della fine del suo mandato perché si troverà in una situazione di ingovernabilità.
Questa situazione senza precedenti per la Francia la pone in uno stato di fragilità e precarietà politica che preoccupa anche Bruxelles. Dopo l’uscita della Gran Bretagna e l’addio di Angela Merkel in Germania, Macron era rimasto, insieme a Draghi in Italia, il punto di riferimento della stabilità dell’Unione. La politica interna francese potrebbe quindi influire negativamente sugli equilibri europei in un momento per nulla semplice.