Il presidente francese Macron avrebbe confidato al telefono a Zelensky di temere un “tradimento” degli Stati Uniti ai danni dell’Ucraina.
Dopo il messaggio di forza di Putin in merito alla guerra in Ucraina, ecco arrivare anche l’indiscrezione in merito ad una telefonata intercorsa tra il presidente francese Emmanuel Macron e il leader ucraino Zelensky con il primo che avrebbe manifestato il suo timore di un “tradimento” nelle trattative di pace da parte degli Stati Uniti ai danni proprio dell’Ucraina.
Macron e il timore per l’Ucraina
Emmanuel Macron e Friedrich Merz avrebbero avvertito Volodymyr Zelensky che gli Stati Uniti potrebbero “tradire” l’Ucraina sulle questioni territoriali, mentre Washington conduce trattative dirette con Mosca per un possibile accordo di pace. A lanciare l’indiscrezione è stato il Der Spiegel, che avrebbe ottenuto una trascrizione interna della conversazione intercorsa tra le parti nella quale, appunto, soprattutto il leader francese avrebbe fatto emergere tutti i suoi timori sul fatto che Trump possa in qualche modo tradire Kiev facendo pressione al fine di accettare concessioni senza garanzie di sicurezza e senza una piena partecipazione europea.
I dettagli del contatto telefonico
Secondo quanto si apprende, i leader avrebbero discusso della situazione legata alle trattative di pace in Ucraina: “C’è la possibilità che gli Stati Uniti tradiscano l’Ucraina sulla questione del territorio senza chiarezza sulle garanzie di sicurezza”, avrebbe detto per la precisione Macron, secondo la trascrizione in inglese della chiamata ottenuta dal media. “Un grosso pericolo” per Zelensky, avrebbe aggiunto sempre il leader francese.
Dello stesso avviso sarebbe stato anche il cancelliere tedesco Friedrich Merz che si sarebbe rivolto direttamente a Zelensky avvisando di “stare molto attento”. La tensione sarebbe parecchia anche sul fronte degli inviati americani Steve Witkoff e il cognato di Trump, Jared Kushner. Merz avrebbe detto a Zelensky che “si stanno prendendo gioco di te e di noi”.
Alla telefonata, oltre al presidente francese e il Cancelliere tedesco e il presidente ucraino, erano collegati il segretario generale della Nato Mark Rutte, il presidente finlandese Alexander Stubb, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, il premier polacco Donald Tusk, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, la premier danese Mette Frederiksen, il primo ministro norvegese Jonas Gahr Støre e il presidente del Consiglio europeo António Costa.
