Maddie McCann, indagini in Portogallo: “Nessuna prova convincente”

Maddie McCann, indagini in Portogallo: “Nessuna prova convincente”

Le ricerche del mese scorso avevano portato a galla alcuni resti, ma dalle analisi non emerge quanto sperato su Maddie.

Dopo le ricerche in Portogallo del mese scorso, gli oggetti recuperati nel bacino idrico dell’Algarve sono stati sottoposti ad un’analisi approfondita per verificare se potessero appartenere a Maddie McCann, scomparsa nel 2007 all’età di 3 anni. Tuttavia, gli inquirenti tedeschi hanno dichiarato che dai reperti non sono emerse “prove convincenti”.

Gerry McCann, padre Maddie McCann

Le ricerche in Portogallo

La zona dell’Algarve, dove nel 2007 scomparve Maddie, è stata perlustrata dalle forze dell’ordine tedesche sotto la supervisione di quelle inglesi il mese scorso.

Le ricerche si sono concentrate su una diga artificiale di un bacino idrico dell’Algarve, sospettando del tedesco Cristian Brueckner – attualmente in carcere in Germania per reati di violenza sessuale – che era solito visitare quel posto definendolo il suo “piccolo paradiso”.

Cosa emerge dalle indagini su Maddie

La polizia tedesca avrebbe avuto anche una soffiata secondo cui proprio Brueckner si era recato in quella zona pochi giorni dopo la scomparsa di Maddie McCann. Gli investigatori, così, hanno scavato buche profonde nella speranza di trovare alcuni indumenti dell’allora bambina, come il suo pigiamino rosa.

Sono stati utilizzati anche droni e cani da fiuto durante la tre giorni di ricerche a circa 40 minuti di distanza in macchina dal resort a Praia da Luz, dove alloggiava la famiglia McCann. A seguito dell’operazione di ricerca sono stati trovati alcuni oggetti, che sono stati poi sequestrati e inviati in Germania per essere analizzati.

Tuttavia, dopo l’analisi dei resti di vestiti e pezzi di plastica, secondo gli inquirenti tedeschi “non ci sono prove convincenti”.

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