Gisella Cardia, la presunta veggente del caso della Madonna di Trevignano ha dichiarato che non c’è nessuna illegalità nei bonifici.
Intervistata dal Messaggero, la veggente di Trevignano, come è conosciuta a causa della truffa sulla Madonna che piangeva sangue, ha dichiarato di non essere mai uscita dal Lazio. Secondo molti ex fedeli, Gisella Cardia dopo l’esposto in Procura ha lasciato il paese di fretta e furia con suo marito che ha però smentito questa tesi dicendo che la veggente si trova ancora in Lazio. La conferma arriva dalla stessa Gisella.
“Non è piacevole essere dipinti come dei truffatori, specie quando si ha la coscienza a posto. Mi sento sotto attacco da forze oscure, poteri non identificati. Ho l’anima affranta, il cuore spezzato e se non avessi la forza della preghiera non riuscirei andare avanti” ha dichiarato al Messaggero.
La veggente annuncia il ritorno alla preghiera
E ha aggiunto che il 3 maggio sarà insieme ai suoi fedeli per recitare il rosario per la Madonna. “Se gli oppositori che ci hanno creato tante difficoltà, generando cattiveria, divisioni e violenza ci permetteranno di radunarci per pregare allora il 3 maggio sarà come il 3 di ogni mese, una giornata di preghiera e di confessioni, un balsamo per le nostre anime“, annuncia al quotidiano.
Per quanto riguarda le donazioni, la veggente dichiara che non c’è nessuna irregolarità e nega che siano state usate per scopi personali. Alcune di queste donazioni sono state anche abbastanza corpose, di queste Cardia spiega che “fedeli, amici e tanti sconosciuti che hanno preferito restare nell’anonimato e fare donazioni per lo più servite ad allestire il luogo in cui ci raduniamo a pregare, tipo panche, recinzioni e per fare tanta beneficenza. Sul resto non ci ho guadagnato soldi”.