Luigi Avella aveva donato soldi per panche, spese e recinzioni. Ora vuole un risarcimento.
L’ex dipendente del Ministero delle Finanze Luigi Avella aveva donato 123 mila euro a Gisella Cardia, la veggente della Madonna di Trevignano. Avella racconta di aver fatto tutto di sua volontà, perché credeva fermamente nelle apparizioni e nei messaggi lasciati dalla Madonna. “Mi ero avvicinato a loro in un momento difficile“, ma oggi è convinto che fosse solo una truffa.
La testimonianza di Avella: “Mi sono allontanato”
Avella ha già presentato una denuncia verso la santona Gisella e il marito di lei, Gianni Cardia. Avella, che è anche esperto di teologia, aveva versato grosse somme di denaro dopo che sua moglie, in seguito ad un incidente, temeva di restare paralizzata. Seguirà il caso l’avvocato Alfonso Luigi Marra.
Al Corriere della Sera, Avella commenta che aveva donato tutti quei soldi per degli acquisti: “Le panche, la recinzione, una macchina e tante altre cose. Di questi, 30 mila euro li ho dati al marito per sostenere le spese della logistica. Quando ho scoperto che qualcosa non andava, mi sono allontanato”.