Madre finisce dietro le sbarre: ha ucciso il figlio di tre mesi

Madre finisce dietro le sbarre: ha ucciso il figlio di tre mesi

Il racconto della donna non ha convinto gli inquirenti: avrebbe scosso insistentemente il piccolo fino a togliergli la vita.

Un momento di rabbia, magari portato da un pianto che non sembrava volersi fermare, potrebbe costare carissimo ad una madre di Rovigo. La donna, di origini marocchine e residente nella città veneta, avrebbe ucciso il proprio figlio di appena tre mesi. Il piccolo è morto all’ospedale di Padova ed ora è stata disposta l’autopsia.

I medici, dopo aver visitato il neonato, avevano subito capito che le sue condizioni non erano dovute ad una malattia. Il piccolo, infatti, presentava traumi facilmente identificabili con la sindrome del “bimbo scosso“, una causa di morte comune fra i bambini d’età inferiore all’anno d’età. Il referto dell’ospedale, infatti, evidenzia “traumatismi cerebrali e midollari con encefalopatia ipossico-vachemica“.

Il racconto della donna

L’interrogatorio della madre non ha convinto gli inquirenti che, lo scorso 6 settembre, hanno ottenuto un mandato d’arresto nei suoi confronti. Il gip, infatti, ha disposto la misura della custodia cautelare in carcere sulla donna, che ora si trova dietro le sbarre. Durante l’interrogatorio con il giudice di garanzia, peraltro, la madre si è avvalsa della facoltà di non rispondere.

La sindrome del bimbo scosso

La sindrome del bimbo scosso, secondo l’ospedale Bambin Gesù di Roma, rappresenta una delle forme più gravi di maltrattamento a cui si può sottoporre un neonato. Nello specifico, si tratta dell’atto di scuotere con forza il proprio figlio, provocandogli traumi celebrali e complicazioni neurologiche. Nei casi più gravi, i neonati vittima di questa violenza possono diventare ciechi, avere convulsioni, andare in coma e, come in questo caso, morire.

Argomenti