Orrore: mamma cerca di vendere il suo bambino su Facebook

Orrore: mamma cerca di vendere il suo bambino su Facebook

Scioccante storia di una madre che prova a vendere il figlio appena nato su Facebook: le dichiarazioni di una testimone.

Una mamma del Texas è stata arrestata dopo che la polizia ha detto che ha cercato di vendere il suo bambino su Facebook. Juniper Bryson, 21 anni, è detenuta nel carcere della contea di Harris con l’accusa di tentata vendita del figlio.

Mamma prova a vendere il figlio su Facebook

Il 22 settembre ha postato su un gruppo Facebook chiamato “Madri naturali in cerca di genitori adottivi”, alla ricerca di qualcuno disposto ad adottare il figlio che portava in grembo, secondo i documenti diffusi dal tribunale.

In precedenza aveva contattato un parente all’estero, chiedendo se conoscesse qualcuno che volesse adottare un bambino. Secondo quanto riportato da ABC 13, il bambino sarebbe risultato positivo ai test antidroga.

La polizia ha aggiunto che la Bryson ha parlato con sette persone diverse per adottare il suo bambino, compresa una donna che era con lei in ospedale.

Tra le tante segnalazioni, pare che una coppia della Louisiana abbia guidato tutta la notte per raggiungere la donna e il bambino a Houston. 

Dopo tre ore di viaggio, la Bryson avrebbe chiesto 150 dollari, scrivendo: “Se il bambino non valeva 200 dollari per loro, allora al diavolo tutti”. La coppia, successivamente, è tornata indietro a “mani vuote”.

Le sconvolgenti dichiarazioni

Wendy Williams, che si trovava in ospedale con la Bryson quando è nato il bambino, ha dichiarato alla ABC: “Ho sentito un legame come se fosse biologicamente mio”. Poi ha aggiunto di aver visto la Bryson soffrire di crisi di astinenza mentre si trovava ancora ricoverata dopo il parto.

“Ho pensato che si trattasse di una persona che si trovava in una situazione davvero difficile”, ha aggiunto la Williams. “La droga aveva preso il sopravvento e lei voleva solo stare meglio”.

Secondo quanto riporta independent.co.uk, la Bryson avrebbe anche permesso alla Williams e al marito di dare il nome al suo bambino.

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