Madri disabili, congedi e agevolazioni proposti dal Pd

Madri disabili, congedi e agevolazioni proposti dal Pd

La proposta del Pd presentata oggi, a firma di Chiara Gribaudo, è dedicata alle agevolazioni per le madri disabili.

Il testo, scritto sulla base delle esperienze raccolte dall’associazione ‘DisabilmenteMamme’, è stato presentato oggi alla Camera dal Partito Democratico a sostegno delle madri con disabilità. La proposta di decreto è stata firmata dalla deputata Chiara Gribaudo, vcepresidente del Pd e della Commissione Lavoro.

carrozzina sedia a rotelle

La proposta è stata presentata da Chiara Gribaudo alla Camera insieme a Marco Furfaro, responsabile Pd iniziative politiche, contrasto alle disuguaglianze, welfare, ad Antonella Tarantino e Laura Coccia, presidente e portavoce di DisabilmenteMamme, e Laura Miola, dottoressa in comunicazione digitale e influencer.

La proposta a sostegno delle madri disabili

All’interno del testo, composto da 10 articoli, si propone l’obiettivo di tutelare il diritto alla maternità delle donne con disabilità assicurando il supporto sia durante la gravidanza che nel periodo post partum di personale professionalmente formato operante nelle diverse tipologie dei servizi sanitari, sociosanitari e sociali”.

Le donne in questione verranno accompagnate durante la gravidanza e il post-partum, attraverso prestazioni terapeutiche e fisioterapiche, talvolta domiciliari, “in relazione al grado di disabilità delle neo mamme e il supporto della figura della puericultrice per i primi tre anni di vita del bambino”.

Ci saranno inoltre sportelli informativi, e di un numero unico nazionale, per offrire assistenza e consulenza telefonica, anche notturna, di ostetriche, fisioterapisti e consulenti per l’allattamento alle madri con disabilità nel periodo della gravidanza e del post-partum.

Agevolazioni e congedo parentale

Alle madri disabili iscritte alla Legge 104, se il lavoro lo consentirà, verrà concessa la modalità di lavoro agile, “anche se inserite in un percorso di accompagnamento”, purché “tale opzione non arrechi pregiudizio alla salute della gestante e del nascituro”.

Entro il compimento del quattordicesimo anno di vita del bambino, la madre lavoratrice con handicap potrà inoltre usufruire del prolungamento del congedo parentale, in misura continuativa o frazionata, per un periodo massimo non superiore a tre anni.

Incentivi per le assunzioni per madri disabili

Per facilitare l’ingresso nel mondo del lavoro delle madri disabili, incentivi peri datori di lavoro privati che, a partire dal 1 settembre 2023, assumano le madri disabili con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato.

Viene riconosciuto, per un periodo massimo di 24 mesi, l’esonero dal versamento del 100 per cento dei complessivi contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro, “con esclusione dei premi e contributi dovuti all’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (INAIL), nel limite massimo di importo pari a 8.000 euro su base annua, riparametrato e applicato su base mensile”.

Questo esonero non si applica ai rapporti di lavoro domestico, e viene riconosciuto entro il limite massimo di euro 16.000 annui. E’ prevista anche l’istituzione di un ‘Fondo per l’accessibilità per madri con disabilità’ con una dotazione pari a 5 milioni di euro per l’anno 2023 e di 3 milioni di euro a decorre dall’anno 2024.

“Combattere le discriminazioni”

Sono previste campagne informative da parte del ministro con delega alla Disabilità, del ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, del ministro delle Pari Opportunità e del ministero dell’Istruzione, “per combattere stereotipi diffusi in ambito scolastico, in famiglia, nel mondo del lavoro, nella popolazione generale, con particolare riguardo verso le discriminazioni generate dall’intersezione tra genere e disabilità, nonché verso per i pregiudizi legati alla sfera sessuale e riproduttiva”.

Verrà avviato un monitoraggio con cadenza almeno triennale, effettuato dall’Istat e dall’Inps, per offrire un quadro alle autorità competenti, certificando il numero di madri con disabilità, la loro distribuzione sul territorio nazionale, la disaggregazione dei dati anche per la variabile delle diverse disabilità.