Mafia, i clan di Palermo pronti a acquisire le aziende in crisi
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Direttore: Alessandro Plateroti

Mafia, 91 arresti: le cosche pronte a depredare le aziende in crisi per il Covid-19

Operazione della Gdf contro la mafia di Palermo: i clan pronti a approfittare della crisi legata al coronavirus. Sequestrati 15 milioni.

PALERMO – Colpo alla mafia del capoluogo siciliano. La Guardia di Finanza ha arrestato 91 tra boss, gregari e prestanomi di due storici clan palermitani dell’Acquasanta e dell’Arenella. In manette sono finiti esponenti di storiche famiglie mafiose palermitane come quelle dei Ferrante e dei Fontana.

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Mafia, blitz contro i clan palermitani

Il maxiblitz, coordinato dalla Dda di Palermo guidata da Francesco Lo Voi, ha colpito le storiche cosche del capoluogo. In campo 500 uomini della Fiamme gialle. La vasta operazione si svolge tra Sicilia, Lombardia, Piemonte, Liguria, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Marche e Campania. Le accuse contestate sono a vario titolo di associazione mafiosa, estorsione, intestazione fittizia di beni, ricettazione, riciclaggio, traffico di droga, frode sportiva e truffa.

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Coronavirus, aziende in crisi

L’inchiesta ha portato alla luce una vasta rete criminale che aveva stabilito una sorta di quartier generale a Milano. L’obbiettivo delle cosche era quello di approfittare della crisi economica determinata dal coronavirus al fine di depredare molte attività. Con le attività ferme  e la drammatica crisi economica, molte imprese si trovano sull’orlo della chiusura e Cosa nostra voleva sfruttare l’emergenza. 
Il gip che ha disposto gli arresti parla di “contesto assai favorevole per il rilancio dei piani dell’associazione criminale sul territorio d’origine e non solo. Da una parte, l’attuale condizione di estremo bisogno persino di cibo di tante persone senza una occupazione stabile, o con un lavoro nell’economia sommersa, può favorire forme di soccorso mafioso prodromiche al reclutamento di nuovi adepti. Dall’altra, il blocco delle attività di tanti esercizi commerciali o di piccole e medie imprese ha cagionato una crisi di liquidità difficilmente reversibile per numerose realtà produttive, in relazione alle quali un interessato sostegno potrebbe manifestarsi nelle azioni tipiche dell’organizzazione criminale, vale a dire l’usura, il riciclaggio, l’intestazione fittizia di beni, suscettibili di evolversi in forme di estorsione o, comunque, di intera sottrazione di aziende ai danni del titolare originario“. 

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ultimo aggiornamento: 12 Maggio 2020 10:13

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