Operazione contro la Mafia, più di 20 arresti. Il mandante dell’omicidio Livatino aveva riorganizzato la Stidda

Operazione contro la Mafia, più di 20 arresti. Il mandante dell’omicidio Livatino aveva riorganizzato la Stidda

Mafia, più di 20 arresti: Antonio Gallea, mandante dell’omicidio Livatino, aveva riorganizzato la Stidda.

Gli uomini delle forze dell’ordine hanno messo a segno 23 arresti in un’operazione contro la mafia, e tra i soggetti arrestati c’è anche il mandante dell’omicidio del giudice Rosario Livatino Antonio Gallea, condannato all’ergastolo ma in semilibertà.

Mafia, 23 arresti

Tra i 23 arrestati della maxi operazione contro la Mafia ci sono nomi di peso della criminalità organizzata. Gli uomini delle forze dell’ordine ganno arrestato la legale che aveva presentato istanza per la revoca del 41 bis a Giuseppe Folsone, boss della mafia. La legale, stando a quanto emerso, ospitava nel suo ufficio riunioni di uomini d’onore ed era un collegamento con chi si trovava al 41bis.

Le indagini degli inquirenti

Il lavoro di indagine degli inquirenti, come evidenziato dall’Ansa, ha portato alla luce un problema rilevante, ossia che esiste un canale di comunicazione tra il carcere e il mondo esterno, anche se la detenzione risponde alle regole del regime del carcere duro.

Carabinieri

Arrestato Antonio Gallea, mandante del delitto Livatino

Ovviamente spicca tra gli arrestati il nome di Antonio Gallea, noto all’opinione pubblica e alle autorità come il mandante dell’omicidio Livatino, che lo stesso Gallea aveva autorizzato quando si trovava in carcere. Gallea, condannato all’ergastolo, aveva ottenuto la semilibertà, quindi poteva uscire di giorno. E approfittando di questa situazione aveva provato a riorganizzare una parte considerevole della criminalità organizzata, quella della stidda. Le indagini degli inquirenti hanno portato alla luce e certificato il lavoro di Gallea.

Fonte foto: https://upload.wikimedia.org/wikipedia/it/3/3d/Giudice_Rosario_Livatino.jpg

Il ruolo di Matteo Messina Denaro

È interessante notare come il nome di Matteo Messina Denaro compaia tra quelli dei destinatari del fermo. Il super latitante sarebbe coinvolto nella vicenda o comunque avrebbe in qualche modo avuto contatti con le cosche agrigentine. Secondo gli inquirenti, Matteo Messina Denaro continua ad essere il personaggio di riferimento nel mondo della criminalità organizzata in Sicilia, ancora in grado di tenere in mano le redini della situazione.